30 luglio 2010

Enel, spettacoli e guerre fratricide.

Di Pino De Luca

Una delle cose più tristi che la vita ci costringe ad affrontare è la guerra fratricida. La necessità di combattere all'interno dei propri simili per decidere chi dovrà portare in battaglia lo scettro contro il nemico reale.
E tuttavia la cruda analisi della realtà implica necessariamente la consapevolezza che questo momento deve arrivare, che sarà crudo e crudele, forse più violento della battaglia vera. A Brindisi sta accadendo. In questa estate torrida e ventosa, piena di circensem e scarsa di panem un uomo che ha vinto Sanremo, che canta canzoni che parlano di matti, di preti e di lavoro, ha dato retta a quanti pensano che i soldi non sono tutto, che la vita non ha prezzo e che chi avvelena il mondo non può lavarsi la coscienza con una serata di allegria.
Simone Cristicchi lo ha fatto, altri non lo hanno fatto. Di ciò va tenuto conto nel rispetto di ciascuno.
Questa scelta ha scatenato tante ire, tra queste quelle un sedicente “Comitato dei Lavoratori della Federico II”. Un comunicato di 382 parole: veleno a valanga. Trecentoottantadue parole fatte di livore e di rabbia, quel livore e quella rabbia che rendono la penna più veloce del pensiero e fanno dire sciocchezze a badilate.
Sarebbe troppo semplice controbattere alle affermazioni propagandistiche esposte nel comunicato, spero che nessuno lo faccia. Sarebbe troppo semplice alzare il tono verso chi usa appellativi e attribuzioni insensate come “ecoterrorista” o gatto spelacchiato verso persone fisiche che hanno carne e sangue come tutti, con famiglie, sentimenti, valori e anche difetti. Come tutti. Esseri umani che, prima di eseguire ordini, di cedere alla scelta “mors tua vita mea”, immaginano un altro mondo possibile e se hanno solo le trombette per raccontarlo suonano le trombette.
E le trombette le suonano per tutti, perché nel mondo nuovo che si immagina c'è posto anche per i Comitati dei Lavoratori della Federico II, perché è un mondo fatto di tolleranza e di comprensione per le esigenze di tutti.
È certo però che delle scelte bisogna compierle e le scelte hanno un prezzo che bisogna pagare. Cristicchi lo ha fatto, altri non lo hanno fatto. Ne avranno i loro motivi.
Ma dev'esser chiaro a tutti che chi è contro la pena di morte lo è senza se e senza ma, anche se chi ha scelto il mestiere del boia dovrà fare la fatica di riconvertirsi, non vi pare?

29 luglio 2010

REPORT: CARBONE AMBIENTE E SALUTE

Documento informativo realizzato dal comitato NO AL CARBONE di Tarquinia con la collaborazione del Dott. Giovanni Ghirga.

28 luglio 2010

Le Associazioni ambientaliste invitano a disertare gli spettacoli Enel
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ORMAI SIAMO ALLA FRUTTA!!!
L' ENEL SCRIVE I COMUNICATI PRIMA PER IRENE GRANDI E ADESSO PER I LAVORATORI....
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27 luglio 2010

FUORI LA MUSICA DALLE CENTRALI
CRISTICCHI ANNULLA IL CONCERTO A CERANO
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DENUNCIATECI TUTTI

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COMUNICATO STAMPA
Da un’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica da Donato Leone Responsabile delle Relazioni esterne dell’Enel abbiamo appreso di una denuncia dell’Enel nei confronti del gruppo no al carbone.
Sempre nella stesso articolo si fa riferimento alla richiesta risarcitoria di 1,6 milioni di euro a Greenpeace mentre per il gruppo no al carbone la richiesta non è stata ancora quantificata.
L’arroganza dell’Enel non ha evidentemente limiti. Questa azienda in evidente difficoltà nella gestione dei rapporti con il territorio arriva a chiedere i danni a chi denuncia come insostenibile per l’ambiente e la salute la presenza di un impianto che brucia 8 milioni di tonnellate all’anno di carbone. Il carnefice che pretende di diventare vittima innocente.
In questi decenni l’ENEL ha emesso centinaia di migliaia di tonnellate di sostanze altamente inquinanti, polveri sottili, Ossidi di azoto e di zolfo , metalli pesanti quali nichel , piombo arsenico cadmio e mercurio, diossine non dichiarate come accertato dalle ultime misure dell’Arpa sul camino del gruppo 3.
Dopo averci sottratto l’intero tratto a sud di Brindisi della costa con un nastro trasportatore, dopo aver stoccato in questi anni decine di milioni di tonnellate di carbone in un carbonile a cielo aperto, dopo aver visto i terreni intorno al nastro trasportatore e la centrale interdetti all’agricoltura con un’ordinanza del Sindaco di Brindisi Mennitti, dopo gli arresti di funzionari dell’Enel accusati di disastro ambientale ed associazione a delinquere finalizzata all’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti pericolosi, questa azienda ci denuncia e si ritiene danneggiata.
Noi non ci faremo sicuramente intimidire. Cari signori dell’Enel l’aria a Brindisi è cambiata oggi si è ormai consolidato un forte movimento fatto di giovani che non sono più disposti ad abbassare la testa per la promessa di un posto di lavoro, né ad assistere inermi alla distruzione del nostro territorio e del nostro futuro.
Il 7 agosto, giorno programmato per il concerto di Irene Grandi, nella centrale di Cerano, noi saremo presenti a partire dalle ore 19.00!
Per contestare coloro che usano la musica, sinonimo di gioia, amore e vita, in un luogo simbolo di dolore (e di morte). In un luogo simbolo dell' arroganza di un'industria che prima opprime una comunità e poi, con due canzonette e una griffe sulle maglie, vorrebbe ripulirsi immagine e coscienza.
Chiediamo a tutte le associazioni, i movimenti e i cittadini di Brindisi e del Salento di essere al nostro fianco in questa battaglia di civiltà.

25 luglio 2010

L´Enel denuncia alla procura gli ambientalisti di No al carbone, come aveva già fatto con i climbers, gli arrampicatori di Greenpeace 

(da Repubblica.it)

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24 luglio 2010

IL CIGNO CHE SI STROZZA

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Pochi giorni fa Confindustria ha espresso la propria soddisfazione in seguito ad un’audizione presso l’UPI della Dott.ssa D’Agnano, Direttore dell’ARPA di Brindisi, avente ad oggetto le emissioni di Anidride carbonica e polveri sottili della centrale Enel di Cerano. Per il Dott. Marinò l’Enel brutto anatroccolo era divenuto un cigno.
Noi che da molto tempo abbiamo smesso di credere alle favole in particolare a quelle raccontate da Confindustria, abbiamo chiesto quindi ufficialmente all’ARPA di Brindisi copia del documento e dei dati presentati dall’ARPA alla predetta audizione.
In questi giorni abbiamo ricevuto la seguente risposta: in seguito all’audizione di ARPA all’UPI del 28 giugno è stato prodotto dall’UPI un comunicato stampa ed a quello si può far riferimento, inoltre comunichiamo che “ Alcuna relazione è stata redatta da parte di questo DAP”.
Allora, di grazia, di cosa si compiace Confindustria se alcuna relazione ufficiale è stata prodotta?
Di quale "anatroccolo nero diventato cigno" parla il suo presidente se a Brindisi si continuano a bruciare 8 milioni di tonnellate di carbone all’anno e non vengono forniti dati dettagliati su metalli pesanti, diossine e inquinanti di ogni tipo che le società elettriche (e non) emettono?
I dati Arpa che noi abbiamo invece dicono altro e secondo noi rendono ancora più allarmante la situazione a Brindisi.
Nelle giornate del 26 gennaio e 10 febbraio 2010 i tecnici di ARPA PUGLIA effettuano prelievi dai fumi del solo gruppo 3 della centrale di Cerano, ricordiamo che i gruppi sono 4 e che quindi ragionevolmente si può pensare che le emissioni misurate sono un quarto di quelle totali.
Vien fuori che l’ENEL emette diossine e PCB con concentrazioni nei fumi inferiori ai limiti di legge ma data l’enorme portata dei camini pari a circa 2,5 milioni di metri cubi l’ora come valori assoluti superiori alle cosiddette “ soglie di rilevanza “ che fanno scattare l’obbligo per ENEL di dichiarare i quantitativi emessi nel registro PRTR italiano, cosa che a vedere i dati del registro non è stata effettuata e quindi ARPA dichiara che segnalerà all’ISPRA tale circostanza.
Enel quindi emette diossine in quantità superiori alle soglie di rilevanza e sta zitta non li denuncia .
Ma non finisce qui : le polveri totali sono emesse con concentrazione pari a 33 mg per metro cubo cosa che porta il valore assoluto di emissioni di polveri a 640 tonnellate anno per il solo gruppo 3.
Se moltiplichiamo per i quattro gruppi arriviamo alla cifra di oltre 2500 tonnellate anno.
Ma nella bozza di convenzione dell’ottobre scorso l’ENEL asserisce di essere giunta con gli investimenti fatti a 1000 tonnellate all’anno di polveri emesse.
I dati ARPA dicono invece che siamo a quasi il triplo delle mille tonnellate visto che solo il gruppo 3 ne emette 640 tonnellate.
Allora i dati veri descrivono qualcosa di diverso e molto preoccupante con valori di diossina, un potentissimo cancerogeno, ben oltre le “soglie di rilevanza “ .
Questo occorre rendere noto ai Brindisini, così come occorre aprire immediatamente il tavolo delle convenzioni con l’ENEL, che nel frattempo continua a spargere veleni sul nostro territorio, per giungere rapidamente ad una riduzione di almeno il 30 per cento del carbone bruciato a Cerano.

comunicato stampa  -No al carbone Brindisi-

19 luglio 2010

Da Brindisi a Rossano l'appello è : "RESISTERE"

Breve reportage dal Forum Ambientale Calabrese.
Venerdì 16 Luglio 2010, invitati a partecipare al Forum Ambientale Calabrese partiamo da Brindisi destinazione Rossano Calabro, sede del forum.
Le due giornate prevedono per sabato 17 un incontro pubblico in cui interverranno il Dott. Laghi e il Dott. Portaluri sul tema dell'inquinamento provocato dal carbone. Domenica 18 invece un incontro con gli autori dell' inchiesta che traccia un filo sottile dalla strage di Ustica alle navi "a perdere", dal traffico di rifiuti internazionale alle discariche della 'ndrangheta.
Imbocchiamo la statale jonica lasciandoci alle spalle Brindisi, le due centrali Enel, il Petrolchimico e tutto il resto, attraversando Taranto, il quartiere Tamburi e il suo tetro paesaggio industriale. Tutto d'un tratto il paesaggio intorno a noi muta radicalmente. Attraversiamo per un breve tratto la Basilicata ed entriamo in Calabria trovandoci immersi in un territorio privo di insediamenti industriali, dove la natura sembra aver preso il sopravvento sull'uomo.
Ormai mancano pochi chilometri per Rossano, sulla nostra destra si erge la montagna calabrese, sulla sinistra splende un meraviglioso mare. Ci siamo. Siamo arrivati a Rossano e subito la nostra attenzione è rapita dai due camini della centrale Enel situata a poche centinaia di metri dal mare. Incantati dalle meraviglie del territorio la vista di questo impianto ci fa tornare subito al motivo principale del nostro viaggio. Ci fa prendere coscienza! Eccola lì la centrale. Un'altra stupida centrale sul mare, sul meraviglioso mare calabrese. Una centrale che si appresta ad essere convertita a carbone, un impianto che a breve comprometterà per sempre l'agricoltura, il turismo e la salute del territorio che la ospita.
Il termometro segna oltre 40 gradi. Ci addentriamo nella città e subito notiamo su una palazzina adiacente all'impianto uno striscione enorme con scritto: " SI AL LAVORO SI AL CARBONE PULITO". La grossa e ignobile bugia firmata Enel che noi brindisini conosciamo bene e che ormai è diventato il marchio di fabbrica esportabile ovunque.
Stremati dall' afa calabrese prima di raggiungere i ragazzi del comitato No al carbone di Rossano siamo costretti a fare un tuffo nell'acqua limpidissima di Lido S.Angelo. Raggiungiamo finalmente Piazza Caduti di Nassiria dove sono iniziati da poco i lavori del forum. Ci accolgono Flavio, Aladina e gli altri ragazzi, alcuni di loro conosciuti giorni prima a Brindisi durante un loro viaggio organizzato per realizzare un documentario sulla centrale Enel di Cerano.
Il torrido pomeriggio lo trascorriamo al presidio dove abbiamo anche il piacere di uno scambio di opinioni col Dott. Ferdinando Laghi Primario di Medicina Interna all'ospedale di Castrovillari. Sarà proprio il Dott. Laghi assieme al Dott. Portaluri a relazionare sugli effetti nocivi del carbone nell'incontro serale del forum. Il dibattito si terrà nell'anfiteatro sul lungomare di Rossano e sarà trasmesso in streaming sulla web radio www.transizionedifase.org.
In coda agli interventi dei medici, Flavio Stasi moderatore del dibattito passa la parola a Daniele Pomes del comitato No al carbone di Brindisi. Nel suo intervento Daniele racconta di come è nato il gruppo, dalla fischiettata di protesta al concerto di Arbore ai presidi silenziosi durante i consigli comunali e provinciali. Spiega come il gruppo porta avanti il lavoro di sensibilizzazione cercando di divulgare il più possibile gli studi che i medici fanno sul tema degli inquinanti, utilizzando un linguaggio accessibile a tutti. Descrive la situazione industriale brindisina, i problemi causati da una produzione energetica in eccesso rispetto a quello che il territorio riesce effettivamente a sostenere. Infine conclude con un appello alla popolazione di Rossano affinchè quella centrale non s'accenda, perchè spiega Daniele:" non esiste un territorio che ospiti una centrale a carbone e che abbia un benessere tale da farne un esempio esportabile altrove". L'appello è di non cedere alla grande bugia dello sviluppo economico, è vero giusto il contrario: il carbone porta solo danni al territorio e alla salute delle popolazioni. Prende poi la parola Riccardo Rossi, anch'esso rappresentante del gruppo No al carbone di Brindisi. L'intervento di Riccardo è di natura tecnica e riguarda aspetti che vanno dai limiti di legge sulle emissioni al calcolo degli enormi profitti che porta l'utilizzo del carbone rispetto ad altre fonti di combustione. Nel suo intervento però si pone anche l'attenzione su quello che sono state nel passato le convenzioni tra Azienda ed Enti locali a Brindisi. Riccardo lancia un monito:" Attenzione, dice, quando arriva l'Enel, quando arrivano questi interessi economici non arriva solo l'inquinamento ambientale, ma arriva anche l'inquinamento morale. Arrivano i soldi, arrivano le tangenti. Sono due facce della stessa medaglia. Con il carbone a Brindisi si è andati in galera, è stato denunciato il sindaco, sono stati denunciati coloro che si sono svenduti per gli interessi dell'Enel". Poi ricorda le inchieste del 2009 sul traffico illecito di rifiuti pericolosi, nella fattispecie le ceneri residue provenienti dalla Federico II e finite nelle cave calabresi destinate alla produzione di materiali per l'edilizia. Tutto col benestare di amministratori Enel da una parte e associazioni criminali dall'altra.
La serata si conclude con la visione del video documentario di Chiara Zilli "A li tiempi mei era tutta campagna", e noi del gruppo No al carbone di Brindisi lasciamo Rossano non prima di lanciare l'ennesimo appello alla popolazione: "RESISTERE", affinchè Rossano non abbia un futuro simile a quello che ha vissuto Brindisi. 

G.D.G         

13 luglio 2010

FORUM AMBIENTALE CALABRESE



Sabato 17 e Domenica 18 Luglio 2010 a Rossano si terrà l'incontro tra le realtà
ambientaliste e di difesa del territorio di tutta la regione. Convergeranno sulla cittadina
ionica comitati, associazioni, studiosi, collettivi, singoli cittadini provenienti da tutto il
territorio calabrese e non solo: è previsto l'arrivo di partecipanti della Basilicata, nonché
rappresentanti dei comitati contro no carbone di Brindisi e Tarquinia-Civitavecchia.
Il lungomare Sant'Angelo di Rossano sarà invaso da decine di persone che si muovono,
studiano, discutono ed agiscono per difendere la propria terra e la propria salute dagli
attacchi che da anni vengono sferrati da speculatori senza scrupoli e 'ndrangheta, spesso
anche dalle stesse istituzioni. Mossi dal solo senso di responsabilità verso le generazioni
future e dalla consapevolezza che è dovere di un popolo difendere la propria terra, con il
confronto e la solidarietà intendiamo perseguire un semplice scopo: difendere il nostro
futuro.

IL PROGRAMMA DEL FORUM AMBIENTALE CALABRESE
Giovedì 15 Luglio ore 17:30
Sala Ex Delegazione Comunale, Rossano Scalo
Conferenza Stampa di presentazione del Forum

Sabato 17 Luglio
Ore 10:00 _ Castello Sant'Angelo
* Apertura registrazione partecipanti
* Allestimento mostra fotografica sulla ferrite di
zinco scaricata nel territorio di Cassano e della
Sibaritide, a cura di Pasquale Pignataro
Ore 11:30 _ Castello Sant'Angelo
Presentazione dei lavori della due giorni, distribuzione dei
documenti
Ore 13:30 _ Viale Mediterraneo
Rinfresco offerto dagli operatori turistici che hanno aderito
Ore 16:30 _ Castello Sant'Angelo
Apertura dei lavori delle quattro commissioni tematiche:
Energia e ciclo dei rifiuti ; Acqua e beni comuni ; Navi dei veleni
e rifiuti tossici ; Ponte, infrastrutture e grandi opere.
Ore 20:30 _ Chiusura dei lavori
Ore 22:30 _ INCONTRO PUBBLICO
Domenica 18 Luglio
Ore 9:30 _ Castello Sant'Angelo
Commissione organizzativa
Ore 13:30 _ Viale Mediterraneo
Rinfresco offerto dagli operatori turistici che hanno aderito
Ore 16:30 _ Anfiteatro Viale Mediterraneo
* Assemblea plenaria finale
* Presentazione dei lavori delle commissioni tematiche
* Lancio del prossimo forum
Ore 20:30 _ Chiusura dei lavori
Ore 22:30 _ INCONTRO PUBBLICO


SCARICA L'OPUSCOLO DEL FORUM IN PDF DAL BOX DOCUMENTI

8 luglio 2010

Ecco quello che il carbone della Federico II scarica nelle acque di Brindisi

In una cosa i dirigenti di Arpa Puglia, al cospetto dei dirigenti Enel,sono stati chiari: le falde acquifere della provincia di brindisi sono «inquinate e compromesse al 90%». In pratica sono tossiche. Allo stesso tempo, però, la stessa agenzia regionale precisa che la causa non è da attribuirsi all'Enel, bensì è da ricercare nel petrolchimico e nelle industrie farmaceutiche del territorio.
Anche in questo caso non mettiamo in dubbio la parola di nessuno, saranno i cittadini a giudicare, ci prendiamo semplicemente la briga di sottolineare quanto riportato dai dati degli autorevoli registri europei, di pubblico dominio, quali  Registro Europeo delle Emissioni Inquinanti (EPER, fino al 2005) e  Registro Europeo Emissioni e Trasferimenti di Sostanze Inquinanti (E-PRPT) istituito dal parlamento europeo nel 2006.
Anche per le falde acquifere, facendo riferimento esclusivamente agli scarichi della centrale a carbone Federico II, le scoperte sono sorprendenti. Partiamo dai floruri, altamente tossici: Enel ne ha scaricato
nel 2005 più di 6,5 tonnellate, mentre gli ultimi dati attestano 5,3 tonnellate: in qualche anno sono centinaia le tonnellate riversate dall'impianto a carbone. L'arsenico, vero e proprio veleno prodotto dalla combustione del carbone, dovrebbe essere scaricato per una quantità massima di 5 kg l'anno secondo gli organi europei: una quantità che comunque ha degli effetti pesanti sulla salubrità dell'acqua. Nel 2005 Enel ne ha versato 134,4 kg, mentre oggi ne versa circa 42,2 kg l'anno. Il mercurio ha degli effetti terrificanti: con una soglia massima di un chilo l'anno, nel 2005 sono stati versati 2,7 kg, ad oggi sappiamo che vengono scaricati 3,8 kg di mercurio l'anno. Ecco altri dati interessanti: Nichel, con una soglia massima di 20 kg, nel 2005 ne sono stati versati 120 kg, gli ultimi dati riportano 75,7 kg l'anno; Cadmio, nel 2005 15 kg versati, ad oggi 7 kg l'anno; Rame, con una soglia di 50 kg, viene riversato per quasi 80 kg l'anno; Zinco, con una soglia di 100 kg, viene riversato per 150 kg l'anno; quasi 40 kg di piombo l'anno; quasi 70 kg di Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA). Stiamo parlando di sostanze altamente tossiche e cancerogene, le cui soglie massime stabilite definiscono comunque delle quantità pesantissime per la salute. Tali soglie vengono abbondantemente e costantemente superate da Enel ormai da decenni. Se il il petrolchimico è molto inquinante, la centrale a carbone di brindisi non ci sembra un miracolo sanitario, come sanno bene i reparti oncologici degli ospedali pugliesi. Le falde acquifere della sibaritide non saranno avvelenate dal
carbone per il solo profitto di Enel e dei suoi faccendieri. Il carbone pulito non esiste, il futuro della nostra terra si.

                                                                                                Flavio Stasi
                                                                               Forum Ambientalista Calabrese
                                                                      Coordinamento Nazionale Contro il Carbone

7 luglio 2010

L'incidente avvenne durante le manutenzioni al gruppo due della termoelettrica di Cerano
Morte in centrale, per il caso Manderino 5 rinvii a giudizio
(leggi tutto)

6 luglio 2010

Ancora fiamme dalle torce del Petrolchimico

 (fonte www.brundisium.net)
Ancora fiamme alte dalle torce del Petrolchimico di Brindisi.
Dal pomeriggio di oggi, come più volte accaduto negli ultimi tempi, soprattutto nel periodo estivo, dalle torri del petrolchimico si sono levate fiamme alte una decina di metri visibili anche da molti chilometri di distanza.
Normalmente ciò è dovuto ad un blocco inatteso della produzione che fa nuovamente scattare il "sistema di sicurezza". In pratica, in casi di pericolo o di situazioni di emergenza, come l'interruzione del normale processo produttivo, si verifica che alcune sostanze utili alla produzione delle materie plastiche vengano deviate in torcia affinchè possano bruciare.
Tale procedimento garantisce la sicurezza dell’impianto ed evita eventuali esplosioni ma prevede che una notevole quantità di sostanze chimiche venga bruciata nelle candelle sparse a sud-est di Brindisi, a poche centinaia di metri dal centro abitato.

Da più parti si sono levati appelli per conoscere davvero cosa succede quando la torcia del petrolchimico è in fiamme, se viene alterata la qualità dell’aria, se vengono emesse sostanze nocive in grado di provocare danni alla salute dei cittadini e quali sostanze vengono librate nell'aria.
Medicina Democratica ha denunciato che in occasione di una grossa "fiammata" della torre principale del petrolchimico (Novembre 2009) si è verificata un’impennata nella concentrazione del Benzene nell’aria, passando da circa 1-2 microgrammi / metro cubo dei giorni precedenti a 16,2 ( ben sopra il limite di legge di 6 microgrammi / m3 ) (fonte dati ARPA).
La magistratura sta svolgendo le indagini e si attendono i risultati dell'inchiesta mentre i dirigenti del Petrolchimico continuano a sostenere che si sono fatti ingenti investimenti per evitare al massimo il verificarsi di tali anomalie.

Le fiamme sprigionate dalle torce del petrolchimico nella serata di ieri sono state "immortalate" da alcuni video della Redazione di PugliAntagonista:

3 luglio 2010

Crolla il mito del Salento. Dal boom dei tumori al business dei certificati verdi.
(leggi l'inchiesta completa)