30 marzo 2011

“Salviamo i Bambini di Taranto”

No alle ciminiere dentro la città!
       La situazione ambientale di Taranto è sempre più grave e occorre  scendere in piazza uniti e numerosi  per dimostrare che c’è una città che vuole un’economia più pulita che non causa inquinamento e distruzione.
I cittadini di Taranto sono invitati a scendere in piazza per dimostrare la loro rabbia ed il loro disappunto per la sempre più precaria situazione ambientale e sanitaria in cui versa il territorio jonico. Mentre il grave problema dei rifiuti, arrivati nella provincia di Taranto dalla Campania, sembra ormai alle spalle  (ma di fatto è ancora di attualità), le ciminiere continuano ancora a fumare e spesso si vedono levare in cielo anche nubi  e polveri non convogliati dai camini, sempre provenienti dal siderurgico e per i quali non esistono verifiche e controlli. Gli sforamenti dei limiti di legge dei cancerogeni immessi nell’ambiente sembrano non arrestarsi mai, coinvolgendo specialmente i quartieri limitrofi all’area industriale. Ed è proprio per questo motivo che  il Fondo Antidiossina Taranto Onlus ha chiesto alla Questura di Taranto di poter manifestare in strada, per il prossimo 2 aprile.
Con tale evento si vuole portare l’attenzione sul crescente malcontento della popolazione non disposta più a subire e a vivere in un territorio devastato dall’inquinamento che, come è noto, ha coinvolto, in larga scala, anche diverse specie di animali stanziali per i quali si è anche provveduto alla loro distruzione, a causa di forte contaminazione da sostanze cancerogene.
Invitiamo, pertanto,  tutti i cittadini, le associazioni, le scuole, le mamme ed i loro bambini a partecipare in massa per dimostrare che esiste una grande parte della popolazione che non accetta più di vivere a contatto con le ciminere e con i loro fumi.
Raduno in Piazza Bestat ore 09.30 di sabato 2 aprile 2011 e arrivo in Piazza della Vittoria alle ore 12.30 c.a  (percorso concordato: Piazza Bestat, Via Dante, Via Crispi, Via Di Palma, Via D’Aquino, Piazza della Vittoria).
Nei prossimi giorni la popolazione sarà informata anche tramite l'affissione di  manifesti e l'utilizzo di mezzi mobili con sistema di amplificazione audio.

                                                                      Prof. Fabio Matacchiera

25 marzo 2011

Funerale simbolico in memoria di Masseria Vasapulli

Terrarossa celebra un funerale simbolico in memoria di Masseria Vasapulli, storica struttura mesagnese, seppellita dal fotovoltaico selvaggio.

Biciclettata ecologia contro il fotovoltaico selvaggio
Domenica 27 marzo 2011, partenza ore 10,30 presso la fontana della Villa Comunale di Mesagne

18 marzo 2011

Medicina Democratica sulle assoluzioni in appello per le morti del petrolchimico.

San Severo (FG) -18 marzo 2011
Confermata in appello l’assoluzione di dirigenti dell’Enichem e “esperti”:
A Manfredonia gli operai sono morti non per tumori da Arsenico,ma per…..caso..!
L’operaio Nicola Lovecchio deceduto per tumore aveva e ha ragione: in questo pezzo di Italia
“ il prioritario diritto alla salute è stato subordinato al profitto.”
La verità di Nicola è la verità e la Giustizia che vogliamo continuare ad affermare!!

Dicevamo nel 2007 sulla sentenza di assoluzione di primo grado,diciamo oggi sulla sentenza di assoluzione in appello,che è scandaloso affermare di fatto che i morti da Arsenico del petrolchimico di Manfredonia “ non sussistono”.
Forse che gli abitanti e i lavoratori dell’Enichem di Manfredonia,esposti alla massiva esposizione ad arsenico nel 1976 in un disastro industriale prevedibile e prevenibile,sono stati colpiti all’epoca da allucinazioni,vivendo un film e non la dura,cruda realtà del dispiegarsi della conseguenze della ricerca di profitto sulla pelle dei lavoratori e della popolazione??
Nicola Lovecchio, morto per adenocarcinoma polmonare,che prima di morire con la sua “indagine” e denuncia insieme a Medicina Democratica aprì di fatto il processo alla Enichem di Manfredonia, affermava: ”Questa vicen-da mi ha dato la forza di reagire a tutto quello che ho subito in fabbrica.Il senso della mia vita è quello di continuare a lottare:voglio vivere,non voglio andarmene così.Non posso stare seduto,aspettare .. che questa malattia mi consuma del tutto e senza aver fatto nulla per riacquistare la mia dignità di uomo.Dirò ai miei tre figli: vedete nella mia sfortuna lotto perché ho un debito nei vostri e nei miei confronti.Se sentite di stare nel giusto andate avanti senza alcun timore…Il male un po’ mi ha cambiato,nel senso che mi ha aperto; ora non ho più niente da perdere.Parecchi compagni di lavoro si sono fatti vivi e c’è un movimento che si sta diffondendo: chi è sopravvissuto, si sente leso nella dignità della propria persona perché l’azienda ci ha maltrattati nel vero senso della parola.C’è grande solidarietà e consapevolezza che il PRIORITARIO DIRITTO alla SALUTE non deve essere MAI SUBORDINATO AL PROFITTO.”
L’assoluzione in appello non fermerà la ricerca di verità e fa ancor più campeggiare la nobile figura dell’operaio Lovecchio sulla miseria di chi ha sacrificato vite umane e territori sull’altare del profitto.
Ancora una volta viene lacerato,colpito alle fondamenta il diritto,volendo quasi cancellare dalla memoria le devastazioni,i morti,i malati,i danni ambientali permanenti in un territorio tra i più belli di Italia, ora condannato ancora una volta a piangere non solo i suoi morti ma a assistere al funerale della Giustizia.
Non deve restare nel nulla il lavoro certosino,tecnicamente e umanamente di alto spessore, svolto dal sostituto procuratore Lidia Giorgio della Procura della Repubblica di Foggia, dai consulenti suoi e delle parti civili, da Medicina Democratica, così come dalla Confederazione Unitaria di Base - (C.U.B.), rappresentate e difese dall'Avv. Giuseppe Mattina del Foro di Roma, dell’avvocato Umberto Liguori,a sostegno dei Famigliari delle vittime operaie, che consegna in ogni caso alla storia i particolari di una vicenda industriale tra le più tragiche del nostro paese che Medicina Democratica continuerà a far conoscere.
Questa sentenza di assoluzione in Appello ci fa dire con Giulio Di Luzio (nel libro “ I Fantasmi dell’Enichem”) che la vicenda Enichem : è’ la storia di un territorio scippato delle sue vocazioni naturali, colonizzato dalla chimica di Stato e poi abbandonato”. In verità non è stato abbandonato…; forse se fosse stato abbandonato (dai poteri “forti”)….gli uomini e le donne di Manfredonia avrebbero avuto la capacità e il tempo per riappopriarsene….;invece è diventato territorio di “scorribande”, oggetto,come su un cadavere, di “autopsie”,”prelievi” ulteriori per nuove sperimentazioni politiche ed economiche ,cosa che Nicola voleva che non accadesse più, come con il contratto d’Area ..facendo cadere una pioggia di miliardi di vecchie lire (oltre 1500)…vere e proprie nuove regalie e ciò nel corso degli anni novanta-inizio 2000 e a seguire,ad imprenditori speculatori,cui vengono dati contributi statali (leggasi soldi dei cittadini) per circa 2/3 dei fondi previsti per la realizzazione di nuovi impianti e nuove produzioni di morte..,alcuni abbandonati dopo aver preso soldi, tutto sulla pelle dei cittadini.
Questa sentenza ci dice ancora una volta che occorre che dal territorio di Manfredonia, e non solo, parta un grande movimento di cittadine e cittadini impegnati a restituire memoria e giustizia a Nicola, alle altre vittime e ai disoccupati, ai lavoratori, ai giovani di Manfredonia .
Saremo sempre con te Nicola e con le tante vittime dell’Enichem… per amore della giustizia,perché come dicevi tu,caro Nicola, ”il prioritario diritto alla salute non deve essere mai subordinato al profitto ..
Dr. Tonino d’Angelo-Presidente nazionale di Medicina Democratica

15 marzo 2011

MANIFESTAZIONE CONTRO L'INCENERIMENTO

Dobbiamo travolgere l'arroganza di una ottica affarista e miope che ci sta condannando a morte. Difendiamo il nostro diritto di vivere sani, di abitare un territorio non saccheggiato per favorire l'attività d'impresa, di respirare aria pulita. Non possiamo rimanere in silenzio e consentire che quattro politici senza scrupoli... nè coscienza decidano per migliaia di persone. E' arrivata l'ora di far sentire forte la nostra voce ed il nostro dissenso.
Sfatiamo il cumulo di bugie che ci prospettano per farci ingoiare una pillola al cianuro:

-INCENERIRE VUOL DIRE MORIRE A NORMA DI LEGGE

-IL PROBLEMA DEI RIFIUTI NON SI RISOLVE CON               L'INCENERIMENTO, MA SI ALIMENTA
-IL LAVORO NON E' IN ALCUN MODO GARANTITO DALL'INCENERIMENTO E NON PUO' GIUSTIFICARE IL BIECO RICATTO DELLA DEVASTAZIONE AMBIENTALE

Usciamo dall'isolamento, uniti possiamo farcela!

Domenica partecipa con noi, facciamo di questa manifestazione un evento che non possano scordare, aiutaci a portare in piazza quante più persone possibili, RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO FUTURO.



DOMENICA 20 ALLE 10 IN PIAZZA ALIGHIERI A GALATINA: INSIEME, IN TANTI, UNITI CONTRO L'INCENERIMENTO DI CDR     

14 marzo 2011

Savona: si della giunta regionale all'ampliamento.

Decisione sciagurata!
Purtroppo è arrivata la tanto temuta notizia: poco fa il TG3 Liguria ha detto che era appena finita la riunione di maggioranza in Regione per presentare la posizione dell'ente domani a Roma...ebbene, han deciso di acconsentire al terzo gruppo a carbone, a patto di una radicale ristrutturazione dei 2 vecchi gruppi....sapete tutti bene che è impossibile applicare le BAT a 2 gruppi così vecchi e obsoleti, ci sarebbe voluto semmai un completo loro rifacimento, cioè buttarli giù e rifarne 2 nuovi come questo terzo che vogliono fare...e purtroppo faranno! Una notizia veramente tragica...l'ecatombe nel savonese continuerà ancora per anni e anni, probabilmente ancora più di prima...sono senza parole, in questo momento mi sento quasi come quando avevo avuto la notizia del tumore incurabile che colpì e portò a rapida morte mio padre quasi 2 anni fa...anche perchè soprattutto di tumori si parla nell'ecatombe savonese, passata, presente e purtroppo futura!
(fonte:  http://informa.provincia.savona.it)

12 marzo 2011

Carbone. In aula i tre dirigenti.

Prosegue nelle aule del tribunale brindisino il processo per le contaminazioni da polveri sottili a carico di Mirko Luciano Pistillo, all'epoca dei fatti contestati responsabile dell'area Business Termoelettrica Enel di Brindisi, Lorenzo Laricchia, dirigente responsabile della Logistica Combustibili dell'Enel, Ivo Fulvio Guidi, dirigente della centrale di proprietà di Edipower  e titolare del diritto d'uso nonchè usuario del carbopnile.
Nell'udienza di ieri sono comparsi in aula alcuni degli investigatori che portarono all'iscrizione di 55 persone nel registro degli indagati con l'ipotesi di getto pericoloso di cose. In 52 sono usciti dal processo per prescrizione dei reati. Alle ipotesi di reato inizialmente previste per i tre imputati rimasti a processo, si somma l'ulteriore ipotesi, recentemente iscritta nel fascicolo del pm. Secondo il magistrato inquirente Giuseppe De Nozza, i tre imputati concorrevano, "unitamente al gruppo Enel", a causare una contaminazione "del suolo e sottosuolo dell'area destinata allo stoccaggio del carbone".
(fonte:  Nuovo Quotidiano di Puglia del 12/03/11)

2 marzo 2011

ASSENNATO CONTESTATO A TORCHIAROLO

di MARCO MARANGIO (http://marangiomarco.wordpress.com)

TORCHIAROLO – I cittadini bocciano Giorgio Assennato nell’incontro “Inquinamento e salute”, tenutosi lunedì scorso a Torchiarolo.
Organizzato dall’ associazione Protezione Civile volontari Torchiarolo, il forum è stato indetto, così come ha spiegato il presidente della protezione Civile Giovanni Liaci, “ritenendo che la gravità della situazione sanitaria con un’incidenza di malattie neoplastiche elevatissima e inaccettabile tra la popolazione di Torchiarolo, non possa essere spiegata solo con la presenza dei numerosi caminetti di tipo civile.”
Per questo si è avvertito il dovere di approfondire e informare la popolazione sugli aspetti connessi tra inquinamento ambientale e tutela della salute.
Presenti all’incontro, altre al sindaco Giovanni Del Coco e all’assessore Pantaleo Drazza, anche il Direttore Generale Arpa Puglia Giorgio Assennato, l’oncologo Giuseppe Serravezza, Roberto Giua in qualità di esperto della qualità dell’aria e Cristina Mangia, Istituto di Scienze dell’atmosfera e del Clima.
“Essere presente questa sera – ha esordito Assennato – è un motivo oltre che istituzionale anche personale nei riguardi di voi cittadini che soffrite per problema del Pm10. Purtroppo come organo tecnico scientifico, l’Arpa non può non sottovalutare il fatto che i risultati avuti fanno vedere con chiarezza matematica che i picchi si hanno nei mesi invernali e mai in estate e soprattutto nelle ore serali facendo registrare, nella giornata di domenica 27 febbraio, duecento microgrammi di Pm10, ossia quattro volte il limite consentito. Purtroppo questo è un problema di psicologia sociale farvi intendere che non sono i fumi Enel ad inquinare ma i camini”.
La reazione del pubblico è stata prevedibile poiché, attraverso grida e fischi, ha espresso il proprio disappunto su quanto riferito da Assennato il quale, dopo aver incassato il parere sfavorevole della cittadinanza, ha così reagito:
“Voi sarete vittime delle vostre manie, perché dovete provare con rigore scientifico che la colpa è di Enel, così come noi abbiamo provato attraverso gli esami effettuati che sono i camini a causare gli sforamenti”.
E ancora: “Questa è la prova della vostra psico patologia sociale che testimonia quanto il sud sia mentecatto nell’andare dietro a credenze seicentesche”.
A calmare la platea, sentitasi offesa dalle frasi accese di Assennato, è stato Serravezza che ha dato il suo apporto, quale oncologo, ed ha agito da collante fra le due parti.
“Noi siamo qui per voi – afferma l’oncologo – e si è certi che i camini non sono l’unica fonte d’inquinamento. Dobbiamo soltanto affrontare il fenomeno Enel con l’arma della scientificità. Dobbiamo cogliere l’occasione per crescere assieme ed eliminare il problema in tutte le sue sfaccettature che decretano questa forte criticità ambientale”.
A ben poco sono servite le slide presentate da Mangia e da Giua sui dati scientifici su quanto rilevato a Torchiarolo. Il pubblico è, infatti, rimasto scettico e, attraverso Mosè Ferrari, ha espresso la propria lontananza dalle dichiarazioni del Direttore Arpa Puglia sul “sud mentecatto e retrogrado”.
Scetticismo, quello del pubblico, che forse ben si traduce in una massima molto cara all’oncologo Serravezza, perché a volte “è ben fidarsi dell’intuito del contadino”.

Senzacolonne 02/03/2011