28 settembre 2011

29 OTTOBRE: GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO IL CARBONE

 APPELLO PER UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE NEL POLESINE E PRESIDI DAVANTI ALLE CENTRALI A CARBONE DI TUTTA ITALIA.



La scelta di incrementare l’uso del carbone per la produzione di energia elettrica è una scelta nociva e sbagliata, soprattutto oggi che i cambiamenti climatici costituiscono una minaccia per il futuro del Pianeta e le fonti rinnovabili, insieme all’efficienza energetica, rappresentano l’alternativa efficace e praticabile.
La combustione del carbone in centrali elettriche rappresenta, infatti, la più grande fonte “umana” di inquinamentoda CO2, più del doppio di quelle a gas. A parole tutti sono per la lotta ai cambiamenti climatici, ma in Italia si fanno scelte in senso contrario, nonostante l’Unione Europea abbia assunto la decisione di ridurre entro il 2020 di almeno del 20% le emissioni di gas serra, rispetto ai livelli del 1990.

Il carbone è anche una grave minaccia per la salute di tutti: la combustione rilascia una cocktail di inquinanti micidiali (Arsenico, Cromo, Cadmio e Mercurio, per esempio), che coinvolgono un’area molto più vasta di quella intorno alla centrale. L’Anidride solforosa emessa, combinandosi con il vapore acqueo, provoca le piogge acide, per non parlare dei danni alla salute derivanti dalle polveri sottili.
La consapevolezza del legame tra danno ambientale e minacce per la salute umana, con inevitabili costi per la collettività, dovrebbe ormai costituire una consapevolezza comune. Ciò nonostante, e per mere convenienze proprie legate all’attuale prezzo del carbone (peraltro in salita), alcune aziende insistono per costruire nuove centrali a carbone o riconvertire centrali esistenti.

Con i recenti referendum oltre 25 milioni di italiani hanno rivendicato il diritto a decidere del proprio futuro, un futuro in cui i cambiamenti climatici non raggiungano livelli distruttivi per l’ambiente, il benessere e la stessa specie umana, un futuro di vera sicurezza energetica, un futuro di vera e stabile occupazione. Rivendichiamo anche il diritto a essere coinvolti in scelte chiare, fondate su strategie e piani condivisi e non dettati dalle lobby energetiche, ma dall’interesse di tutti e dal bene comune.
Proponiamo il territorio polesano come laboratorio nazionale per cominciare ad immaginare ed attuare l'alternativa energetica, per uscire dalle fontifossili.

Cominciamo questo percorso con una giornata di mobilitazione nazionale contro il carbone il 29 ottobre, e con una manifestazione nazionale a Porto Tolle.

A Porto Tolle, l'ENEL vuole – anche con modifiche alle leggi e alle normali procedure, operate da una politica compiacente – convertire una centrale a olio combustibile in una centrale a carbone della potenza di 2000 MW, nel mezzo del parco del Delta del Po. Questa centrale a carbone emetterebbe in un solo anno 10 milioni di tonnellate di CO2 (4 volte le emissioni di Milano), 2800 tonnellate di ossidi di azoto (come 3.5 milioni di auto), 3700 tonnellate di ossidi di zolfo (più di tutti i veicoli in Italia), richiedendo lo smaltimento di milioni di tonnellate di gessi e altre sostanze.

La centrale a carbone di Porto Tolle non avrebbe alcun senso. La riconversione avverrebbe al di fuori e contro di ogni strategia di riduzione delle emissioni di anidride carbonica (strategia che ancora oggi
non c’è) e persino di ogni logica energetica, dal momento che l’Italia ha una potenza istallata quasi doppia rispetto al picco della domanda, al punto che i produttori di energia elettrica lamentano che gli impianti vengono oggi usati per un terzo della loro potenzialità.
Non solo: oggi le maggiori prospettive di nuovi posti di lavoro, nel mondo e in Italia, sono nei settori delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, con numeri che in alcuni Paesi ormai superano l’industria tradizionale; al contrario, la centrale a carbone porrebbe a rischio l’occupazione già esistente, e quella futura, nell’agricoltura, nel turismo e nella pesca.
La riconversione a carbone avverrebbe con una tecnologia di combustione che, pur spinta ai suoi migliori livelli, resta sempre assai più inquinante di quella basata sul gas naturale, e dannosa per la salute; nel caso di Porto Tolle, i dati di rilevazione e le epidemiologie mostrano che l’inquinamento e i danni sanitari si estenderebbero per buona parte della Pianura Padana che è già una delle aree più inquinate del Pianeta.

Il ricatto occupazionale di ENEL, dunque, va rifiutato da tutti con dignità e fermezza, perché oggi più che ieri il futuro è nell’economia sostenibile per l’ambiente  e nella democrazia delle scelte.
Con la giornata del 29 ottobre  ci rivolgiamo a tutti, anche a coloro che subiscono il ricatto occupazionale, nel  Polesine e  ovunque  in Italia  vi siano  progetti di costruzione di nuove centrali a carbone o di ampliamento di quelle esistenti, per rifiutare tutti insieme il ricatto occupazionale e cominciare invece a costruire un lavoro dignitoso, una società basata sull’interesse collettivo e non sugli interessi di pochi, sulla dignità
dell'oggi e sulla possibilità di un futuro per tutte e tutti.


COORDINAMENTO VENETO CONTRO IL CARBONE
Promotori
AltroVe,rete comitati e associazioni per un altro Veneto; ARCI; Associazione altramente scuola per tutti; A sud; Circolo culturale "AmbienteScienze" di Cremona;Comitato Energiafelice; Comitato SI alle energie rinnovabili NO al nucleare; Coordinamento Veneto Contro il Carbone; Ecologisti democratici; Fare Verde; Federconsumatori; Forum Ambientalista; Greenpeace; Kyoto Club; Italia Nostra; ISDE - Medici per l'Ambiente; Legambiente; LIPU; Movimento Difesa del Cittadino; Movimento Ecologista; Otherearth; Rete della Conoscenza (Uds - Link); Rigas; WWF; Ya Basta.

Primi firmatari

Federazione nazionale dei Verdi; PRC-FDS Nazionale; SEL Nazionale

Adesioni individuali:
Anna Donati; Virginio Bettini; Ilaria Boniburini; Edoardo Salzano

24 settembre 2011

no_oil


Foto di Ida Santoro, Paola Attanasio, Mario Carlucci e altri foto...ciclisti!























MOVING PLANET

SALI SULLA TUA BICI, PRENDI IL TUO SKATE, METTI I TUOI PATTINI O SEMPLICEMENTE SEGUICI A PIEDI. MOSTRIAMO AL MONDO COME MUOVERSI SENZA COMBUSTIBILI FOSSILI.

MOVING PLANET

Il primo evento globale di mobilitazione per il clima organizzato via social network in contemporanea con le principali metropoli di tutti e 5 i continenti e in altre 168 città del mondo.

Pensiamo che sia il momento di eliminare la dipendenza dai combustibili fossili: vogliamo sconfiggerla sia simbolicamente, oggi  24 settembre migliaia andranno per le strade in bicicletta o a piedi, che concretamente, stimolando un cambiamento negli stili di vita.
L’infrastruttura globale di produzione di energia basata sui combustibili fossili è, infatti, una minaccia al nostro futuro e un obiettivo comune del nostro movimento è la trasformazione a un modello energetico sostenibile. Stanno inquinando i nostri oceani, le nostre terre, le nostre comunità, la nostra aria e i polmoni dei nostri figli; stanno corrompendo i nostri politici con più di 600 miliardi di sussidi mondiali; e, cosa molto preoccupante, se continuiamo a bruciare carbone e petrolio, il cambiamento climatico si trasformerà in una catastrofe climatica. Non possiamo attendere un minuto – prendiamo il 24 settembre per dimostrare alle persone che il potere delle persone può superare quello dei combustibili fossili. Sappiamo che questo non può essere fatto in un giorno e che dobbiamo pensare profondamente a come comunicare in modo chiaro l’alternativa futura. Essere parte della soluzione, muovendosi a piedi o in bicicletta quel giorno, sarà un piccolo primo passo.

                                                             MOVING PLANET A LECCE

                                                            MOVING PLANET A BRINDISI



23 settembre 2011

La Puglia non è territorio da trivellare!

--Di seguito il comunicato stampa del Comitato "No Petrolio, Si Energie Rinnovabili"--

Il nostro petrolio è di pessima qualità ma costa poco.

Il Comitato “No Petrolio, Sì Energie Rinnovabili” ribadisce ancora una volta e con forza il suo parere negativo verso ogni progetto di richiesta, da parte delle società petrolifere, ad effettuare prospezioni geosismiche tramite air-gun e successive installazioni di piattaforme petrolifere.
La situazione pugliese è sempre più critica e delicata. La nostra amata Regione è nel mirino di diverse società petrolifere.
Sulla terraferma sono già state concesse 14 autorizzazioni per la ricerca di idrocarburi.
Sono quattro, invece, le società che hanno presentato al MSE istanze di permesso in mare: la Petroceltic in zona Tremiti, la Northern Petroleum nel tratto di mare antistante le coste che vanno da Bari a Leuca, l’Eni su Brindisi e la Spectrum Geo per tutta la costa pugliese.
La Petroceltic si è impegnata a non svolgere alcuna attività nel mare delle Isole Tremiti fino al 22.3.2012, quando il Tar del Lazio prenderà una decisione definitiva.
La Northern Petroleum, come illustra la cartina, oltre ad essere già titolare di due permessi di ricerca idrocarburi, den.F.R39.NP e F.R40.NP (campi Giove e Rovesti in verde), ha presentato istanze per il conferimento di ulteriori sette permessi di ricerca: d149 D.R-.NP, d60 F.R-.NP, d61 F.R-.NP, d65 F.R-.NP, d66 F.R-.NP, d71 F.R-.NP, d72 F.R-.NP( in giallo). Nelle aree in verde, come previsto nella 1°fase del programma dei lavori, in autunno/inverno inizieranno i lavori atti ad effettuare prospezioni geosismiche usando air-gun. Una volta concessi due permessi, per effetto domino, non sarà difficile accordare i restanti sette del progetto e poi, in caso di esito positivo delle ricerche, passare alla 2°fase che prevede l’esecuzione di un pozzo esplorativo. Numerose le Osservazioni presentate dalle Istituzioni, dalle associazioni e da noi del Comitato al Ministero dell’Ambiente e al MSE e diversi i ricorsi al Tar. La partita non è ancora finita!

L’Eni ha presentato, già dal ’93, a Brindisi il progetto “Aquila” e nel 2009 ha assegnato alla Saipem la conversione di una sua petroliera in un impianto galleggiante (FPSO) atto allo sfruttamento di un giacimento che si trova a 25 miglia da Brindisi. Il permesso FC2AG (in rosso) è stato accordato all’ Eni che dal ’92 fino al 2020 ha la concessione di coltivazione idrocarburi in quell’aria. Nel 2006, per lavori di manutenzione della piattaforma, i pozzi da cui si estraeva il greggio sono stati chiusi ma sembra che nulla vieti alla società di riaprirli a breve.

La Spectrum Geo, in ultimo, ha sottoposto al MSE due istanze di permesso di prospezioni geofisiche che interessano tutto il Mar Adriatico ed in particolare la “d 1 F.P-.SP” che riguarda l’Adriatico meridionale, costeggiando in toto le coste pugliesi per una lunghezza di 3898 Km ed una superficie 16.169 Km2.

Invitiamo tutti, istituzioni e singoli cittadini, a presentare Osservazioni al Ministero dell’Ambiente entro il 4/10/2011.

( Per info : nopetroliopuglia@gmail.com )

Silvia Russo
Portavoce Comitato “No Petrolio, Sì Energie Rinnovabili”

Il Comitato “No Petrolio, Si Energie Rinnovabili”, data la situazione sempre più critica e delicata che vede la nostra regione nel mirino di diverse società petrolifere, ha raccolto l’invito dell’Idv e con la presente invita tutti i politici, le associazioni ed i singoli cittadini a partecipare all’iniziativa “Fermiamo le Trivelle” che si terrà venerdì 23 settembre, a partire dalle ore 18.30, presso l'Hotel Cala Corvino a Monopoli in C.da Cala Corvino (ingresso Monopoli Nord dalla SS16).
Interverranno:          
Paolo Contini               -   Segretario cittadino IDV
Orazio Schiavone         -  capogruppo IDV in Consiglio regionale
on. Pierfelice Zazzera   -  primo firmatario di Risoluzione per moratoria delle trivellazioni
Comitato  “NO PETROLIO, Sì ENERGIE RINNOVABILI”
Comitato  “NO MARE NERO”
Conclude :                           
on. Sergio Piffari          -  capogruppo IDV in Commissione Ambiente

17 settembre 2011

Richiesta Indagine Epidemiologica: avviata la raccolta firme.

Brindisi Bene Comune ha avviato una raccolta firme a supporto della richiesta di indagine epidemiologica per verificare se vi è una relazione tra inquinamento e le malattie che si riscontrano in questa città.
Il 16 settembre, in Piazza Vittoria, si è tenuto l'incontro-dibattito moderato da Riccardo Rossi, nel quale sono intervenuti il dr. Giuseppe Latini - Direttore U.O. Di Neonatologia di Brindisi, il dr. Maurizio Portaluri - Direttore U.O. Radioterapia di Brindisi, il dott. Emilio Gianicolo – Ricercatore IFC CNR di Lecce, l'avvocato Stefano Palmisano - Presidente di Salute Pubblica. I relatori hanno illustrato ai cittadini presenti le motivazioni della necessità di avviare l'indagine epidemiologica. Molto incisivi anche gli interventi di rappresentanti delle Associazioni e di singoli cittadini che hanno espresso seria preoccupazione per il futuro di questa città.
Non dimentichiamo, infatti, che da oltre vent'anni a Brindisi ci sono aree definite ad elevato rischio ambientale; oggi lo sviluppo industriale, non solo non si è fermato, ma sono intervenuti altri fattori inquinanti di cui non si conosce l'effetto sul territorio.
La richiesta di indagine, indirizzata formalmente nei giorni scorsi alle principali autorità politiche e sanitarie, viene quindi supportata da una raccolta firme che proseguirà fino alla fine di ottobre con punti di raccolta allestiti in Piazza Vittoria a Brindisi nei fine settimana. I primi dati (provvisori) danno evidenza di quanto sia sentito il problema dell'inquinamento in questa città: in soli tre giorni sono state raccolte più di 500 firme.

COMUNICATO STAMPA BRINDISI BENE COMUNE (No al Carbone, SeNonoraQuando Brindisi, Circolo “Daniele Valletta”, Comitato Referendario Brindisi, Rinascita Civica Brindisina, Medicina Democratica)




NO OIL ___Critical Mass___ Brindisi

Questa volta la Critical Mass avrà l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica al MOSTRUOSO ASSEDIO del nostro territorio da parte delle multinazionali dell’Energia.
Non bastasse il Carbone, a questo, negli ultimi mesi si stanno man mano aggiungendo altri temibili impianti come il Rigassificatore, l’impianto di combustione del CDR,... le trivellazioni petrolifere al largo delle coste brindisine, le combustioni di rifiuti gassosi dal petrolchimico e tanto altro.

Abbiamo scelto la BICICLETTA come simbolo per combattere la nostra battaglia perché in essa si racchiude tutto il nostro modo di pensare e di agire: SEMPLICE, EFFICACE, RISPETTOSO DEL TERRITORIO.

Il giro attraverserà il centro storico per poi ultimarsi all’ex Scuole Pie (lato teatro verdi), dove in questi giorni è in corso una mostra sull’ENI (Multinazionale tornata alla ribalta in questi giorni, per la ripresa delle estrazioni delle poche goccie di petrolio presenti nei fondali marini brindisini … ma la devastazione del Golfo del Messico l’abbiamo già dimenticata ?)
Vi aspettiamo numerosi, NON MANCATE!!!
Il futuro va a due ruote, l'energia del domani è la trazione muscolare!!!

Stampa in A4 questa immagine -No oil- e attaccala dietro la tua maglietta!!!

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9 settembre 2011

RICHIESTA DI INDAGINE EPIDEMIOLOGICA.

Brindisi Bene Comune, lo spazio aperto, animato da movimenti associazioni singoli cittadini, chiede alle principali autorità politiche e sanitarie che si avvii rapidamente una indagine epidemiologica per stabilire se esiste una correlazione tra i mille veleni emessi, in aria, acqua e suolo, dal gigantesco polo chimico – energetico che da anni è attivo nel nostro territorio e gli inquietanti dati sanitari che emergono da studi parziali condotti a Brindisi.

In particolare l’ultimo studio effettuato desta particolare preoccupazione perché ha riguardato i neonati, i nostri figli, il nostro futuro, evidenziando un eccesso di malformazioni congenite, in particolari cardiache oltre il 60% rispetto ai livelli europei.

Chiediamo che si accertino le responsabilità e per far ciò avviamo a sostegno della nostra richiesta una raccolta di firme.

7 settembre 2011

Morire a norma di legge.

Riceviamo oggi e pubblichiamo la risposta dell' Arpa alla nostra richiesta dei dati  in merito all'evento di accensione delle torce del Petrolchimico di Brindisi verificatosi il 28 agosto  scorso.
La lettera inviataci non aggiunge niente al rapporto, incompleto e preoccupante, pubblicato il giorno dopo i fatti dalla stessa agenzia.
Incompleto in quanto durante quella giornata una centralina di rilevamento era fuori uso, ma soprattutto perchè tutte le centraline non sempre misurano tutti gli inquinanti. Un esempio è la centralina sita nel rione Cappuccini, la quale non rileva gli IPA, pericolosissimi cancerogeni.
Preoccupante perchè durante quei giorni tutta la zona industriale e i quartieri Perrino e Cappuccini sono stati invasi da una nube di polveri sottili che chissà quali altre sostanze veicolavano.
Questo non ci è dato saperlo. Cosa bruciava in quelle torce? E in che quantità?
Nella lettera l'Arpa dice di aver chiesto alle società una relazione tecnica  sulle sostanze che sono state bruciate, ma a sette giorni dall'accaduto non c'è nessuna risposta e noi dubitiamo fortemente che ci sia in futuro.


clicca per ingrandire


Rapporto delle attività di Arpa Puglia del 28-08-2011

4 settembre 2011

CO2, cronaca di un sequestro annunciato.

Inchiesta di Angelo Saso

Brindisi: la cittadinanza attiva si organizza.

Comunicato stampa al seguito del 2° incontro.


Che bisogna saper cogliere la voglia di cambiamento e definirne l'orizzonte,a partire dalla partecipazione di tutti, si era già detto in occasione del primo incontro,alla fine di luglio.
Adesso questa grande riflessione è diventata un fermento eccezionale in occasione della seconda riunione dei Movimenti e delle Associazioni (che si riconoscono nell'idea di Brindisi Bene Comune) svoltasi Mercoledì 31 Agosto. E ha avuto come protagonisti,oltre ai Movimenti e alle Associazioni anche tantissimi cittadini.
E' innegabile che il panorama politico locale attuale assomiglia sempre più ad un teatrino, che se non fosse per la tragicità della realtà sarebbe addirittura comico, in cui l'interesse personale di pochi ha il primato sulle necessità di tutti.
Le numerose emergenze che oggi attanagliano Brindisi necessitano di risposte forti e chiare. Noi crediamo che la confluenza di soggettività e piattaforme plurali,che stiamo costruendo, abbia queste risposte. L'unità di intenti su alcuni argomenti di fondo (  ambiente e salute,lavoro,ciclo dei rifiuti, vivibilità e mobilità...) è il punto di forza. Il confronto con l'intera città per costruire un programma il più condiviso possibile è invece, l'impegno per i prossimi mesi.
L'invito dunque, per tutti i cittadini di Brindisi, è ogni Mercoledì alle ore 18,30 nei locali del circolo “Daniele Valletta”,in via Umbria 24 o a seguirci attraverso il profilo Facebook che sarà attivo tra qualche giorno.
Costruiamo insieme il cambiamento.
Il cambiamento non viene da solo,da sola viene la supremazia del potere di chi ce l'ha.