23 dicembre 2011

GENOVA: GRANDI MANOVRE SUL CARBONE

di Mr. Bean  #indymedia.org

Ad  Augusto  Ascheri inquinare solo a Cairo Montenotte non gli basta più. 
Il re del carbone adesso vuole cattarsi anche il  terminale  carbonifero  genovese… e  forse …
Da bimbo  era  così  birichino che la befana gli portava sempre  la  calza piena di carbone (ma  non  quello di  zucchero … antracite vera). 
L’imprinting  gli  fu  fatale tanto che cresciuto gli  rimase  la  fissa  del carbonfossile. Poco  più  che  ventenne   volle  a  tutti  i  costi  andare  a  lavorare  alla  corte  di mr.  Jack  Clerici (uno  dei  più  noti  trader genovesi di  materie  prime)  e  la sua società  Coe & Clerici,  azienda  con due  grosse specialità: girare  generose mazzette a Viezzoli (AD dell’allora dell’Ente Nazionale per l’Energia  Elettrica)  e vendere cospicue forniture  di carbone alle centrali  dell’Enel. Con il  pallino  per  il  coke Augusto cresce  fino a mettersi  in  proprio  fondando la  sua Energy Coal e dando  il  via  ad  una  serie  di   mirate acquisizioni tutte  accomunate dal  carbone  come  core  business. Prima  la  Italiana  Coke  comprandola dal  Gruppo Barone di  cui  diventa  azionista  unico, quindi la  società ex ENI, Funiviaria  Alto  Tirreno e  a  seguire quote  in altre  società come   Funivie  Spa (vedete  i  suoi carrelli sulla  capoccia quando  passate  in autostrada da  Savona), Terminal Alti Fondali Savona, Terminal Rinfuse  Italia.
Un  lavoro  silenzioso il  suo, spesso lontano  dai  riflettori mediatici. Per questo forse un imprenditore  poco  valorizzato  dai  media  della  stampa  economica, e  più  considerato  invece dai  reporter della  stampetta  locale  per  spicciola cronacaccia di periferia (una mezza  dozzina procedimenti penali pendenti   riguardanti  i “fumi” degli  stabilimenti e  situazioni di inquinamento di  vari di scarichi idrici e  terreni,  oltre ad un procedimento  per omicidio colposo  a seguito d’infortunio sul lavoro d’un  operaio). 
In tempi di crescente crisi economica come questi il segugio però  sta  alla  finestra  aspettando che maturino i tempi per rilevare  società  decotte al  punto  giusto. Infatti col  tempo lo  scenario  delle  grandi  alleanze  muta  rapidamente. 
Tramontano grandi  sogni come  quello  di Antonio BaroneGiorgio  Messina di dar  vita  ad  una   grande  società  terminalistica italiana dedicata  al  carbone (v. Scrittura  Privata  qui  quì allegata  e  zo riprodotta pdf). E’  lui in  questo  contesto coglie  la  palla  al  balzo e  parte con le acquisizioni. 
Prima il  terminale carbonifero genovese,  e  forse  chi lo sa  forse anche di  tutta Terminal Rinfuse Italia  visto che è  dal 2000 che Ascheri sta  smaniando per  metterci  le  mani  sopra (v. verbali  Cda TRI, TRV, TRM e  TRG, Dossier T.R.I. SG Corporate & Investment  Banking qui  allegati e  riprodotti pdf). Certo  Terminal  Rinfuse  Genova qualche  problemino ce  l’ha,  non nascondiamocelo. Contenziosi  legali, procedimenti penali e più  di qualche defaillance di  carattere  ambientale, come  attesta una due  diligence  ambientale  condotta  sulla  società: “esistono scarichi  di  polveri  diffuse (determinate  nelle  fasi  di  sbarco,  stoccaggio  e  imbarco).  La  normativa  obbliga ad  effettuare tutti  gli  accorgimenti  necessari affinchè  le  polveri  diffuse vengano ridotte  al  minimo … occorre segnalare numerosi  incidenti sul  lavoro avvenuti in TRG (anche  decessi) per  uno dei quali  è  aperta l’indagine  penale  della  magistratura… sulla  base  della breve  analisi effettuata  si  possono segnalare  le  seguenti anomalie (segue  ampia descrizione)”. Ma  Augusto  nostro  sa  già  come  prendere  il  toro  per  le corna.     
Oggi Augusto  Ascheri  è  un agiato   60enne,   ricco e  nero. E  sarà  destinato  ad  esserlo sempre  più,  dal  momento  che  ha  quasi  in saccocia tutto  sto  popo  di  ben  di  dio. Intanto per la  società Terminal  Rinfuse Genova è  quasi  fatta.
Italiana  Coke ha  inviato  “ad  Estate e BBIPH una manifestazione  di  interesse per  acquisire il  ramo d’azienda riconducibile a Terminal Rinfuse di  Genova,  di  proprietà  di  Terminal Rinfuse  Italia,  a  fronte della  seguente  contropartita: 1) cessione  in permuta del  20% del  capitale  sociale di  Estate  di proprietà Italiana  Coke, 2) rinuncia ai  crediti per  i  finanziamenti effettuati  ad  estate, pari  ad  euro 2.792.000 al  netto  di  un  contributo cauzionale effettuato da  Italiana  Coke a  favore  di  A.P.S. … come  a  noi  tutti noto … sia  le  azioni di  Terminal Rinfuse  Italia che  i  beni  di  sua  proprietà costituenti  tutti  i  rami  d’azienda (Genova  compresa) sono  stati  dati  in  pegno alle  Banche  finanziatrici del  Gruppo  Euroports…” (v.  lettera dello  Studio  Legale Cristoffanini qui  allegata  e  riprodotta  pdf, circolarizzata  ad  alcuni  consulenti finanziari).
Insomma,  per  chi  no  lo  avesse  ancora  capito, per Ascheri si  preannuncia una bella  calza  piena di carbone anche quest’anno.    Ma  sarà almeno carbone  pulito?
Se  credete ancora alla  Befana  sì.

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