29 marzo 2012

Succede a Taranto.

Succede a Taranto che si apre un'inchiesta nei confronti di Emilio e Nicola Riva, ai quali (insieme ad altri indagati) vengono contestati i reati  di disastro ambientale, getto pericoloso di cose e avvelenamento colposo.
Succede al Tribunale di Taranto, la mattina del 17 Febbraio 2012. 
Mentre all'interno si svolge a porte chiuse, la prima udienza dell’incidente probatorio nell’inchiesta sull’inquinamento dell’Ilva; circa un migliaio di persone stazionano in maniera civile all'esterno del Palazzo di giustizia.
Una marea di persone improvvisando quel sit-in,  fanno sentire la loro vicinanza alla Procura tarantina, in quella che potrebbe essere un’inchiesta lunga e molto difficile.
Succede a Taranto quello che è successo qualche giorno prima a Casale Monferrato, dove il processo Eternit seguito passo dopo passo dall’intera comunità, si è concluso con la condanna degli ex vertici della multinazionale. 
La seconda udienza è fissata per il 30 Marzo.


1 Marzo 2012: depositata la perizia degli epidemiologi al Tribunale di Taranto.

“L’esposizione continuata agli inquinanti dell’atmosfera emessi dall’impianto siderurgico ha causato e causa nella popolazione fenomeni degenerativi di apparati diversi dell’organismo umano che si traducono in eventi di malattia e di morte”. E’ quanto sostengono i periti Annibale Biggeri, docente ordinario all’università di Firenze e direttore del centro per lo studio e la prevenzione oncologica, Maria Triassi, direttore di struttura complessa dell’area funzionale di igiene e sicurezza degli ambienti di lavoro ed epidemiologia applicata dell’azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli, e Francesco Forastiere, direttore del dipartimento di Epidemiologia dell’Asl di Roma.


LE CONCLUSIONI DELLA PERIZIA   [download PDF]

Ma intanto è stata depositata ieri (28 Marzo) in tribunale, la sintesi della controperizia degli esperti scelti dall’Ilva per controbbattere alla perizia degli esperti epidemiologi nominati dal GIP di Taranto Patrizia Todisco. Un nuovo documento in cui si contesta praticamente punto per punto la perizia degli esperti epidemiologi nominati dalla Procura: come tra l’altro sin troppo prevedibile. Ad esempio, si contestano sia gli effetti a lungo termine nella popolazione generale, sia gli effetti a lungo termine riferiti ai lavoratori: i primi perché “sarebbero comunque da attribuire a esposizioni nel lontano passato, e di conseguenza alla proprietà precedente (fino al 28 aprile 1995)” ed i secondi perché “riguardano soggetti con pregresso impiego in siderurgia nel 1974-97, e quindi se reali vanno in larga parte attribuiti alla proprietà precedente”. Dunque, seguendo l’esempio delle nostre istituzioni, l’Ilva sposta il problema delle responsabilità sull’Italsider di proprietà dello Stato sino alla vendita al privato Riva. Come se l’inquinamento nocivo per la popolazione e gli operai, fosse soltanto quello prodotto sino al 1995, dimenticando, evidentemente, di aver detenuto anni addietro anche l’infelice record di industria responsabile del 92% delle emissioni di diossina in Italia e dell’8,8% in Europa, tanto per dirne una in merito ai dati di anni passati.

Domani, 30 marzo,  si terrà la nuova udienza sull’inquinamento Ilva. 
Dispiace notare purtroppo il crescente muro contro muro, che vede contrapposti cittadini pro e contro il siderurgico.  

DISPIACE LEGGERE  VOLANTINI, COME QUESTO, CHE GIRANO IN FABBRICA

...E DISPIACE SAPERE CHE CAPI TURNO, CAPETTI E SERVI VARI, STAREBBERO FACENDO PRESSIONI E MINACCE,  AFFINCHE' GLI OPERAI ADERISCANO.

Questo il commento di Rosella Balestra (fondatrice del gruppo Donne per Taranto):
"La Questura non autorizza alcuna manifestazione domani davanti al tribunale per evitare scontri.
Il mio personale pensiero è che abbiamo manifestato per anni, se ci troviamo a questo punto è "grazie" a chi ha sollevato il problema: con eventi di Piazza, con denunce, con sensibilizzazione, con querele, con informazione continua anche oltre i confini di taranto...ci siamo "sporcati" le mani in tutti i sensi ora è il momento di dare fiducia alla Magistratura e di lasciare che compia il suo lavoro in modo sereno e senza pressioni alcune (da nessuna parte). 
Io domani non ci sarò... quanto compiuto in questi anni in termini di denuncia e di azioni concrete lo pongo nella mani del GIP Patrizia Todisco".


E GIUSTIZIA SIA!!


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