12 febbraio 2013

PARERE NEGATIVO AL DECRETO LEGGE SULLA COMBUSTIONE DI RIFIUTI NEI CEMENTIFICI

LA COMMISSIONE AMBIENTE DELLA CAMERA HA ESPRESSO OGGI A MAGGIORANZA PARERE NEGATIVO AL DECRETO LEGGE SULLA COMBUSTIONE DI RIFIUTI NEI CEMENTIFICI.  


Credo che il comunicato ISDE abbia avuto un ruolo importante, perchè è stato inviato a tutti i membri della commissione parlamentare.
Grazie di cuore a tutti quelli che hanno contribuito a questo risultato.
Dottor Roberto Romizi Presidente Isde Italia

Nella lettera aperta del dottor Di Ciaula dell'Isde, indirizzata al ministro Clini, si legge: 

 "Riteniamo opportuno ricordarLe l'articolo 5 del codice deontologico dei Medici:
'Il medico è tenuto a considerare l'ambiente nel quale l'uomo vive e lavora quale determinante più importante della salute dei cittadini. A tale fine il medico è tenuto a promuovere una cultura civile per l'utilizzo appropriato delle risorse naturali anche allo scopo di salvaguardare l'utilizzo stesso da parte delle future generazioni'.

 
Anche qualora Lei non riconosca valide le evidenze scientifiche sino ad ora prodotte sulla nocività di centrali nucleari, inceneritori, impianti a biomasse e cementifici con o senza co-combustione di rifiuti, riteniamo opportuno ricordarLe la necessità del rispetto del principio di precauzione, citato nell'articolo 191 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (UE).

Esso afferma che ove vi siano minacce di danno serio o irreversibile, l'assenza di certezze scientifiche non deve essere usata come ragione per impedire che si adottino misure di prevenzione della degradazione ambientale". Poi, dopo pochi giorni, la polemica, che evidentemente pochi avevano l'"interesse" di alimentare, è scemata, cadendo nel dimenticatoio, mentre il Paese, che ormai si muoveva per inerzia, diminuiva progressivamente la sua velocità angolare. Il risultato del "silenzio" è stato che il decreto legge che consentirebbe di "bruciare rifiuti negli impianti di produzione di cemento" è passato pochi giorni fa (il 16 gennaio scorso) a Parlamente "scaduto".

 

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