12 dicembre 2013

ATTIVISMO NEGLI SPAZI DELL'ARTE _STREAMFEST 013_ LA PERFORMANCE NO AL CARBONE A CURA DI SANDRO MELE

"Ciao ragazzi, mi chiamo Sandro Mele , sono un artista pugliese ma  vivo tra l' America latina e Roma.  
A breve sarò in Puglia...dobbiamo fare un video...dobbiamo... dobbiamo costruire un cavallo di Troia!"
 
Questi, più o meno, sono alcuni frammenti di una  telefonata con Sandro Mele, tre anni fa, quando fu invitato a partecipare alla mostra d'arte contemporanea Arts for the Earth/Natura Naturans organizzata per celebrare il 40° anniversario dell’Earth Day, la Giornata Mondiale della Terra. 
Ci mettemmo subito al lavoro e nacque così il video "Raccontami di Cerano", una doppia proiezione in sincrono, una video istallazione quasi "profetica" viste le attuali vicende giudiziarie che vedono coinvolta Enel e il suo impianto di Cerano.   Una collaborazione, ma soprattutto una importante esperienza umana, grazie alla quale abbiamo capito che la nostra informazione, le nostre attività di denuncia, per essere più incisive dovevano necessariamente utilizzare più linguaggi, dalla musica al teatro, alle arti visive. Linguaggi apparentemente più ostili e lontani dal movimento sarebbero potuti diventare il nostro "cavallo di Troia" per raggiungere sempre più persone e nei posti meno raggiungibili.
Non sappiamo se siamo riusciti nell'intento ma noi ci riproviamo, sempre insieme a Sandro Mele e con il supporto di Meridiani Perduti, in una performance alle Manifatture Knos di Lecce nell'ambito dello STREAMFEST che quest'anno ha come tema portante l'aria, in tutte le sue possibili accezioni sia simboliche che fisiche. 
La mostra ‘Free Breeze’ curata da Francesca De Filippi attorno ai progetti di Sandro Mele e Gianluca Marinelli entra in una delle piaghe più dolorose e brucianti tra quelle localizzate nel territorio, riflettendo con gli strumenti dell’arte su quale sia l’impatto che alcuni grossi centri industriali e siderurgici (come l’ILVA di Taranto e la Centrale a carbone di Cerano) sulla qualità della vita dei cittadini e sul loro stato di salute.

   
VENERDI  20    Manifatture Knos _ Lecce 
19:00  Videoproiezioni e Performance - ON AIR arte in filodiffusione (Free Breeze )

GIANLUCA MARINELLI
-video: ”PLA 2”, video, 2013 (8’).
Found footage realizzato con filmati della propaganda dell’Italsider (oggi Ilva) anni’60-‘70.
-video: ”L’Ambiente audio/cinetico di Antonio De Franchis”, video full hd, 2011 (15’).
La singolare esperienza di un artista-operaio dell’Italsider di Taranto,
impegnato nella realizzazione di opere cinetiche.
 
SANDRO MELE
Video proiezione doppia “Raccontami di Cerano”, 2010 (7’)
20:00  performance del Gruppo NO AL CARBONE, “C’erano anche loro” a cura di Sandro Mele


"E’ ormai conclamato che la maggior concentrazione di malattie tumorali gravi si concentrino proprio intorno a questi poli e si diffondano a macchia d’olio poiché forte è la contaminazione delle sostanze tossiche sui terreni coltivati. Proprio intorno a questi grossi centri, l’ILVA di Taranto e la Centrale a carbone di Cerano, si concentra il lavoro dei due artisti invitati in mostra. Sandro Mele, da sempre impegnato nel coniugare il linguaggio delle arti visive con un autentico impegno sociale e politico, presente con la doppia videoproiezione “Raccontami di Cerano” un viaggio poetico, realistico e tragico ad un tempo sulla condizione degli abitanti della zona, schiacciati non solo dalle critiche condizioni ambientali, ma anche dal sottile “ricatto lavorativo” a cui sono sottoposti, soprattutto nelle produzioni agricole. Il documento  è strutturato con interviste ai lavoratori e contadini brindisini che hanno perso il lavoro e la speranza nel futuro proprio a causa della centrale, ed è supportato delle ricerche scientifiche condotte in merito dal comitato NO al Carbone, protagonista della performance pensata per l’occasione “C’erano anche loro”, in cui alcuni attivisti del gruppo si presteranno, in collaborazione con Sandro Mele, a coadiuvare l’esigenza di raccontare la storia delle persone comuni coinvolte nelle tragiche conseguenze dell’impatto, politico, sociale ed ambientale, che la centrale ha sulla qualità della vita. In mostra anche Gianluca Marinelli, artista e storico d’arte,  che ha invece realizzato due video documentari sull’ILVA, "PLA 2" un found footage realizzato con i filmati di propaganda dell’Italsider degli anni ‘60 e ‘70 (oggi Ilva) e "L'Ambiente audio/cinetico di Antonio De Franchis" in cui ricostruisce la singolare storia dell’artista operaio. In “PLA 2” l’artista analizza la strategia dell’azienda di intrattenere rapporti molto stretti con artisti, scrittori e cineasti, a cui commissionava, a fini sicuramente “propagandistici”, progetti culturali da associare all’attività industriale per rafforzare il proprio prestigio in ambito nazionale ed internazionale. Al centro delle dinamiche relazionali, istituzionali, commerciali e politiche di questo tipo di attività, la città portuale di Taranto, già oggetto di interesse di Marinelli che è anche autore del libro “Taranto fa l’amore a senso unico”, edito da Argo Editrice, in cui racconta proprio del controverso rapporto tra l’arte e l’Ilva, che sarà presentato nel corso della manifestazione STREAMFEST 013 ONAIR. Nella seconda opera, il video documentario d’artista dedicato ad Antonio De Franchis, un artista-operaio dell’Ilva, autore negli anni 60 di complesse opere cinetiche spesso realizzate con il contributo tecnico scientifico di professionalità esterne. I dispositivi di arte programmata creati dal De Franchis, realizzati appunto grazie alle innovative nozioni di elettronica o con l’uso di nuovi materiali provenienti dall’industria della plastica, non solo stimolavano una attiva partecipazione del fruitore, ma soprattutto inducevano ad un’incontenibile fiducia nei confronti della forma di Sviluppo che stava prendendo piede in Italia in quegli anni di Boom economico. Il
 docufilm affronta inesorabilmente la variazione di clima e di attese incorso 
a partire dall'emergere delle prime problematiche ambientali  sul finire degli anni '60 e di come tali emergenze abbiano poi ispirato il lavoro di molti artisti locali."




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