29 aprile 2014

FIRMA LA PETIZIONE PER L' INDULTO A JOSE MARIANO

 -Riceviamo dalla Rete Stop Enel e con molto piacere pubblichiamo e sosteniamo-

Care amiche e amici, se potete e se lo credete giusto, firmate e diffondete la seguente petizione. grazie!  (vedi notizia)
Jose Mariano, mapuche in carcere molto malato, in fase terminale ha chiesto l'indulto ai 2 presidenti del Cile (recente cambio di governo), senza ottenere risposta!
Ora è stata pubblicata una petizione su Change (it.esp-eng) per fare pressione internazionale in modo che José torni alla sua comunità da sua madre e famiglia.

Se decidete di firmare, dovresti entrare direttamente nel seguente link e completare con nome/cognome della persona /ONG, città e paese (modo veloce e pratico) 

Oppure, per chi non conosce come funziona Change, può fare copia-incolla del testo completo più in basso indirizzando la sua mail alle autorità cilene indicate all'inizio della petizione (se potete mandatela anche a me, ecomapuche@gmail.com in copia invisibile per favore.
Ringraziandovi in anticipo,
tanti saluti, Violeta  


Associazione di amicizia con il Popolo Mapuche
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
 
A:
Presidenta de Chile,
Sra. Michelle Bachelet Jeria.
Presidencia: pnarvaez@presidencia.cl
Ministro de Justicia de Chile,
Sr. José Antonio Gómez, Ministro rddiaz@minjusticia.cl
Relator Especial sobre los Derechos de los Pueblos Indígenas ONU
Sr. James Anaya
Indigenous OHCHR: indigenous@ohchr.org

Mi chiamo Juana Laudelina Toris Queipul, ho 60 anni, vivo nella comunità di Temu Cui Cui nel comune di Ercilla in Cile. Sono la madre di José Llanca Toris, “comunero” mapuche attualmente detenuto nel carcere di Angol. Come madre sto vivendo un'agonia, dinanzi al progressivo peggioramento di mio figlio, in prigione, a causa della sua malattia.
José ha 40 anni e purtroppo versa in gravissime condizioni di salute per una malattia cronica allo stadio terminale, con prognosi assai negativa. Altro non chiedo se non di poter prendermi cura di mio figlio in questo momento così difficile, di tenermelo in braccio per alleviare il suo dolore.
Per lo stesso male, il 27 luglio 2013 ho già perduto un altro figlio di 38 anni: non posso continuare ad aspettare che passino i giorni per poter curare e sostenere mio figlio José nella sua sofferenza.
Tramite il suo avvocato, i suoi amici e le persone solidali con la sua causa, egli ha già presentato al governo precedente e alle autorità ora in carica la domanda di indulto per la sua condanna, per poter tornare a casa a ricever le mie cure per la sua malattia, ma tale appello umanitario a tutt'oggi non ha avuto risposta. Ogni giorno che passa è un giorno in meno per lui, e io vivo colma d'incertezza e di pena per mio figlio.
Ci siamo anche appellati a James Anaya, Relatore speciale delle Nazioni Unite per i diritti dei Popoli Indigeni, perché interceda a suo favore; ormai non sappiamo più a chi rivolgerci per ottenere aiuto.
Per questo chiedo alla Presidente della Repubblica Michelle Bachelet di concedere l'indulto a mio figlio José Llanca. Ormai ha già scontato gran parte della pena inflittagli e può accedere all'indulto per motivi umanitari, poiché non si trova in condizioni adeguate ad affrontare la sua grave malattia. Ora sono io, sua madre, a chiedere il tuo sostegno e la tua solidarietà per questo gesto umanitario per mio figlio, affinché io possa prendermi cura di lui e dargli forza nella sua difficile malattia, a casa mia, insieme a me.
Cordiali saluti,
[Il tuo nome / rappresentante ONG]

-- 

www.ecomapuche.com
fb: http://www.facebook.com/eco.mapuche
Associazione di amicizia con il Popolo Mapuche

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