16 giugno 2015

DERIVA PETROLIFERA PER I MARI PUGLIESI, OGGI NUOVI DECRETI CHE RIGUARDANO IL MAR IONIO.


TRIVELLE, OGGI ALTRI DECRETI. CON L'ADRIATICO ORA TOCCA ANCHE ALLO IONIO; PETROLIERI ALL'ASSALTO DEI MARI PUGLIESI E CALABRESI. 
 
PROSPEZIONI PETROLIFERE, SONO SALITI A NOVE I PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO IN POCHI GIORNI, UN RECORD.

UNO RIGUARDA UNA SUPERFICIE IMMENSA DELL'ADRIATICO.



FORUM E NO AL CARBONE: IL PRESIDENTE EMILIANO DIFENDA IL NOSTRO MARE


14 giugno 2015

FORUM E NO AL CARBONE SULLE TRIVELLAZIONI: TUTTA LA PUGLIA E' SOTTO ATTACCO, IL PRESIDENTE EMILIANO SI SCHIERI.






TRIVELLE, ORA E' TUTTA LA PUGLIA SOTTO ATTACCO,

DAL GARGANO FINO AL SALENTO.

SESTO DECRETO IN UNA SETTIMANA,

MILIONI DI ETTARI DI MARE COINVOLTI.


FORUM E NO AL CARBONE: SERVE MOBILITAZIONE DI TUTTA LA REGIONE, IL PRESIDENTE EMILIANO SI SCHIERI.

E SEI! E' tutto il mare pugliese nelle mire dei petrolieri con le loro trivelle e, sfortunatamente, non “solo” il tratto di mare tra Bari e Brindisi. In una settimana sono stati emanati dal Ministero dell'Ambiente ben sei decreti di compatibilità ambientale per altrettante istanze presentate da due società, la Spectrum Geo e la Northern Petroleum. In tutti e sei i casi le ricerche sarebbero condotte con la tecnica dell'airgun, che ha un pesante impatto su cetacei e pesci.

Il Decreto più preoccupante è quello del 3 giugno 2015 richiesto dalla Spectrum Geo che riguarda praticamente tutto il mare pugliese, dal Gargano fino al Salento. Sono interessati 1,6 milioni di ettari di mare, una superficie paragonabile a quella dell'intera regione!

La mappa allegata al Decreto è letteralmente dirompente per il futuro dell'intera Puglia ma anche per le altre regioni, dall'Abruzzo all'Emilia Romagna interessate da un permesso “gemello” che occupa tutto il mare antistante le loro coste! 

Poi l'8 giugno il Ministero ha emanato in un solo giorno i tre decreti di compatibilità ambientale riguardanti altrettanti permessi richiesti dalla Northern petroleum per il tratto di mare da Bari a Brindisi.

Il 10 giugno è stato emanato un quinto Decreto, sempre per un permesso di ricerca richiesto dalla Northern petroleum nella medesima area.

Infine l'11 giugno è stato emanato un sesto Decreto, sempre per un permesso di ricerca richiesto dalla Northern petroleum.

Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e i No Carbone di Brindisi auspicano che vi sia una grande mobilitazione da parte delle amministrazioni e delle comunità coinvolte partendo dall'appuntamento di Polignano di mercoledì prossimo.

12 giugno 2015

#nodirtysponsors BRINDISI-CORFU 2015 -video-

Ammazza che piazza, No Tap, Ass. Adelante, Briganti, No Mous , Mamme per la vita (ME), Cetri-Tires, Oria Resiste, Riprendiamoci il pianeta, Ass. Qua giù, Salute Pubblica , Peacelink , Movimento5Stelle Brindisi, Federazione Verdi Puglia, Fernando Blasi (Nandu Popu), Pino Aprile, Mimmo Cavallo, Trebble (lu professore)... un ringraziamento speciale va a Voi e a quei cittadini che si sono sentiti liberi di esprimere il proprio dissenso insieme a noi. 



8 giugno 2015

SAREMO PRESENTI, SAREMO IN TANTI, SAREMO PACIFICI.

Il 15 maggio con questo comunicato (leggi qui) rendevamo nota la nostra netta contrarietà alla presenza, come main sponsor della XXX Regata Internazionale Brindisi Corfù, di Enel e Tap. Da quel momento e nei giorni a seguire, questo comunicato è divenuto una sorta di manifesto, che ci ha guidato lungo il percorso della campagna ‪#‎Nodirtysponsors‬ #EnelTapfuoridallaregata.
Una campagna che ha avuto come obiettivo principale quello di far conoscere le nostre motivazioni attraverso il coinvolgimento di coloro -e sono tanti- che credono come noi al riscatto della nostra Terra: un riscatto che passa attraverso l' emancipazione dalla falsa credenza che a Brindisi nulla può succedere senza l'intervento di queste aziende. Un coinvolgimento talmente partecipato, oltre ogni nostra aspettativa, che giorno dopo giorno ha rinvigorito la nostra azione, portandoci in un felice "pellegrinaggio" ad incontrare le associazioni ed i movimenti, che come noi pensano che un' altra visione di sviluppo del nostro territorio sia necessaria oltre che possibile.


Ovunque siamo andati a chiedere sostegno ed aiuto in nome di quel Salento, ad oggi solo un brand buono per il marketing, ma che per noi rappresenta l'identità storica della terra d'Otranto.
Ovunque ci siamo sentiti a casa, maturando la consapevolezza insieme ai fratelli di Taranto, Melendugno, Torre Santa Susanna, Lecce, Oria e Manduria (per citarne alcuni) che nessuno di noi, da oggi, dovrà più pensare di essere solo nella propria lotta per il diritto ad un futuro sostenibile. Quel senso di comunità che sembrava perduto, ha ripreso vigore e, ne siamo certi, nulla sarà più come prima.

Il battesimo di questa comunità ritrovata avrà come suggestiva scenografia la Scalinata Virgilio di Brindisi. Domani 9 giugno alle 17.30 saremo tutti in cima a quella scalinata per presenziare alla presentazione della XXX Regata Brindisi-Corfù.

Anche quest' anno, come facciamo ormai da tre anni, dimostreremo apertamente tutto il nostro amore per la regata, rimarcando però a tutti che la presenza di Enel e Tap, quali main sponsor, è una contraddizione con lo spirito della vela e pertanto non potrà che essere ricordata come un incidente di percorso nella storia di questa manifestazione.
Saremo presenti, saremo in tanti, saremo pacifici.
Il rispetto per i valori che ci contraddistinguono e muovono le nostre azioni da sei anni, e per questa manifestazione è troppo grande per rovinare tutto.

Noi manifesteremo il nostro dissenso non in modo fragoroso in termini di decibel, ma in modo comunque assordante per la sua compostezza. Nulla turberà il diritto dell' organizzazione a presentare la Regata, così come nulla impedirà a noi di portare il nostro messaggio.
Sarà l'occasione di dimostrare, ancora una volta, con quanto amore e quanta serietà portiamo avanti la nostra azione e le nostre idee, pretendendo di poterle esprimere ovunque, ma lasciando a chiunque la possibilità e la libertà di esprimere la propria.
Sarà un momento di altissima democrazia, in uno stesso luogo si incontreranno PACIFICAMENTE due visioni differenti, non della Regata, ma di quale immagine ad essa associare e più in generale di un intero modello di sviluppo.

4 giugno 2015

SALUTE PUBBLICA : REGATA BRINDISI-CORFÙ, MAIN SPONSOR E CONTRADDIZIONI INSOSTENIBILI.

Il Circolo della Vela di Brindisi, anche per quest'anno, organizza quella che è diventata una delle più importanti regate del Mediterraneo: la Brindisi-Corfù.
Il 2015 è un anno importante. Gli organizzatori e la città intera festeggiano, infatti, i trent'anni di questa iniziativa.
Come si sostiene finanziariamente e organizzativamente la regata?

"A TUTTI I VELISTI, INNAMORATI DEL MARE." - L'ASS. OLTREVELA SCRIVE AL COMITATO ORGANIZZATORE DELLA BRINDISI-CORFU'.

Al sig. Teo Titi, presidente
del comitato organizzatore della Brindis- Corfù

Molti anni fa, da bambino, lessi una frase che mi segnò profondamente. Leggevo “Il piccolo principe” e un passo di questo libro stupendo mi illuminò: “Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito”.

Mi fermai a pensare e capii che quello che spingeva mio padre a spendere la sua vita in mare, che portava me a seguirlo e che dava la forza a tanti pescatori di combattere contro le avversità, era soltanto l’amore per il nostro grande fratello blu.
Sono passati molti anni, il vento e le tante miglia percorse iniziano a tingermi il viso di bianco, ma continuo a navigare e a vedere molti di quegli uomini di mare, sorretti dallo stesso spirito di sempre e da alcune incrollabili convinzioni. Una di queste è che la navigazione a vela è l’elemento che da sempre ha unito l’uomo al mare, in un rituale antico, fatto di poesia, di rispetto e di armonia con la natura.
Sono passati molti anni e ora, come allora, leggo una frase e rimango a bocca aperta: “Enel e Tap saranno gli sponsor ufficiali della Regata Internazionale Brindisi - Corfù 2015”.
 
Ora, come allora, mi fermo e provo a capire, ponendomi delle domande.
Come è possibile pensare di mettere insieme navigazione a impatto ambientale zero e centrali a carbone?
Cosa spinge qualcuno a pensare che la compagnia costruttrice di un gasdotto, che sfregia il territorio, la nostra unica grande risorsa, possa diventare la bandiera di un evento destinato a chi quel territorio lo ama con tutto sé stesso?
Come si può organizzare e partecipare ad un evento finanziato da chi di fatto pensa solo al profitto, calpestando la natura e mettendo in ginocchio chi grazie a essa sopravvive?

Purtroppo le uniche risposte che riesco a ipotizzare gettano grosse ombre sull’etica degli organizzatori della Brindisi – Corfù e sull’intelligenza dei partecipanti.
E le risposte dicono che a volte pochi spiccioli riescono ad accecare la coscienza fino a portarla ad ignorare grosse contraddizioni, che il bene comune (e quello di tante famiglie) conta molto meno rispetto al proprio tornaconto.
Soprattutto le risposte dicono che noi Salentini siamo per sempre destinati ad essere poveri e schiavi, perché chi accetta un contentino (come ad esempio il premio di una regata) e si inginocchia davanti al potente di turno che, in cambio di quelle briciole, gli porterà via tutto, è e sarà solo uno schiavo. Senza dignità né futuro.
Queste risposte potrebbero essere solo ipotesi. Potrebbero esserlo solo se il comitato organizzatore della regata Brindisi – Corfù recuperasse quell’etica persa e decidesse di annullare la manifestazione.
Potrebbero esserlo se i velisti Salentini (e non) avessero uno scatto di orgoglio e boicottassero una manifestazione complice di chi vuole portarci via tutto ciò che amiamo di più e che garantisce la sopravvivenza di molti di noi.
Solo così vinceremo il premio più grande, un premio che vale molto di più di una coppa o della riuscita di una manifestazione: si chiama dignità.
Se ne avete ancora, velisti, dimostratelo non partecipando.
Se ne avete ancora, organizzatori, fate un passo indietro.
Oppure restate dove siete, con la testa china a baciare i piedi di chi vuole schiacciarvi.

Diego Rizzo, presidente Associazione OltreVela

2 giugno 2015

L'ITALIA AL TEMPO DELLA PESTE - PROIEZIONE DEL FILM DOCUMENTARIO DI FULVIO GRIMALDI

Venerdì 12 giugno 2015 alle ore 18.30, presso il Susumaniello in vico Tarantafilo n.19, il giornalista Fulvio Grimaldi sarà a Brindisi per presentare il suo ultimo lavoro “L’Italia al tempo della peste - Grandi opere, grandi basi, grandi crimini”.
Dopo “Fronte Italia-Partigiani del 2000” che illustra gli scempi del TAV e del MUOS sullo sfondo delle aggressioni militari, ambientali e sociali al nostro e ad altri paesi, con questo film-documentario Fulvio Grimaldi percorre l’intera penisola per raccontare i più significativi crimini perpetrati contro territori, comunità, ambiente e salute, frutto di intrecci tra politica, mafia, imprenditoria senza scrupoli e poteri sovranazionali che rispondono solo a interessi economici.


Nel lavoro di ricerca il giornalista ha incontrato anche la resistenza delle popolazioni che cercano di opporsi ad un sistema che ignora e prevarica gli interessi delle comunità. Nella sua tappa a Brindisi, con la collaborazione degli attivisti di No al Carbone e Salute Pubblica, l’autore ha potuto conoscere direttamente lo scenario di questa città nei chilometri di costa sottratta al turismo dagli impianti industriali, i danni arrecati all’agricoltura dal nastro trasportatore della centrale a carbone ENEL, l’eredità lasciata dalle vecchie aziende dell’ENI come l’immensa discarica di rifiuti tossici di Micorosa e gli effetti sulla salute delle emissioni industriali, ormai ben noti e ampiamente dibattuti.
Fulvio Grimaldi è giornalista e documentarista, già inviato di BBC e RAI, impegnato in inchieste che rendono giustizia alla verità per la quale si battono in Italia e nel mondo le forze libere.

NO AL CARBONE
Salute Pubblica

1 giugno 2015

ALEA IACTA EST..."C'E' IL RISCHIO DI UNA NUOVA ILVA". REPORT CERTIFICA IL DISASTROSO IMPATTO DI ENEL SUL NOSTRO TERRITORIO.

“C’è il rischio di una nuova Ilva”, questo il commento di Milena Gabanelli in chiusura del servizio di Report, andato in onda ieri 31.05.2015 , in cui si parla anche del devastante impatto della Centrale Enel Federico II di Cerano sul territorio - inteso come ambientale, sanitario ed economico.
Report ha squarciato il velo che ha protetto per decenni il volto dell'Enel, mostrandolo in tutta la sua crudezza: quello di un Killer silenzioso ed intoccabile.
(guarda il video della trasmissione Report) 

Ieri l’Italia intera ha potuto “toccare con mano” lo scempio messo in atto consapevolmente da quella stessa azienda, troppo spesso osannata – anche dalla cittadinanza – come portatrice di benessere e addirittura come benefattrice.
Chiaro in tal senso, attraverso le sponsorizzazioni, il fenomeno del Greenwashing, con lo scopo di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dagli effetti negativi per l'ambiente dovuti alle proprie attività e di creare il falso mito dell’azienda “amica”.
Emblematiche e raccapriccianti le parole di Teo Titi, presidente della XXX Regata Brindisi-Corfù – ultima vittima di queste logiche immorali – che ha affermato: “Le sponsorizzazioni che le aziende ed i grandi gruppi industriali erogano a supporto dello sport nel territorio, rientrano in un concetto di responsabilità sociale che comprende certamente anche i temi della tutela dell’ambiente e della salute, oltre che della garanzia di lavoro e sviluppo”.
Il riuscitissimo servizio realizzato ieri da Roberto Pozzan e Giorgio Mottola, fornisce una moltitudine di riflessioni sulle responsabilità che a vario titolo hanno creato questo muro di gomma intorno alla nocività della centrale a carbone di Cerano. Responsabilità che investono figure istituzionali e non solo.
Investono una classe politica assolutamente non in grado di difendere il territorio. Ultimo in ordine di tempo, il caso in cui, il consigliere in scadenza di mandato Giovanni Brigante ha permesso, in sede di comitato portuale, all'Edipower a2a, di ottenere la concessione demaniale in ossequio all'assurdo progetto di cocombustione css-carbone a due passi dal centro e tutto questo con l'astensione del sindaco e l'assenza della provincia.
Investono la ASL che rinchiusa nelle segrete stanze continua a manifestare non solo la sua incapacità nello svolgere il proprio ruolo a tutela della salute, ma che, alla luce di questa catastrofe sanitaria, non facciamo fatica a definire complice.
Investono l’ARPA irrisa clamorosamente anche dalla Gabanelli, per aver affermato che l’inquinamento nel comune di Torchiarolo (Br) sia causato dai caminetti domestici.
Investono i media, incapaci di svolgere il loro lavoro di informazione e d’inchiesta divenendo troppo spesso sordi e muti nei confronti delle vere emergenze della nostra città.
Investono, infine, anche tutta quella parte della cittadinanza che si ostina ad indossare i paraocchi e che riesce a rimanere indifferente anche a dati come quelli sulle malformazioni neonatali. Ricordiamo infatti che il numero dei bambini, venuti alla luce nel periodo 2000/2010, presenta cardiopatie congenite superiori del 50% rispetto al dato del registro europeo delle malformazioni Eurocat.
“Uno studio europeo (European Enviroment Agency) individua gli impianti che producono più inquinamento e quantifica statisticamente il numero di anni di vita umana perduti per le malattie che ha causato. La Centrale Enel Federico II nel solo 2009 ha determinato un costo, in perdita di vite umane, valutabile tra i 536 e i 707 milioni di euro, se questa spesa invece di pagarla noi la pagassero i produttori di energia, probabilmente vedremmo una spettacolare riconversione alle rinnovabili.”
La nostra azione dunque, troppo spesso osteggiata e derisa, va nella giusta direzione, il nostro messaggio lanciato a Gennaio 2013 con la campagna DISMETTIAMOLA, oggi, assume nuovo vigore e non può essere negoziabile.

NO DIRTY SPONSORS - I MOTIVI DI UNA CONTESTAZIONE.

La XXX Regata Internazionale Brindisi-Corfù, evento  sportivo di respiro internazionale che in ogni edizione conferma ed esalta le naturali vocazioni del nostro territorio, quest’anno è stato svenduto a due aziende chiamate a farne da mainsponsor: Enel e Tap.

Ma perché NO DIRTY SPONSORS
Chi  sono queste due aziende?

ENEL INQUINA LA TERRA  e tuttora è sotto processo presso il Tribunale di Brindisi. Sono 15 gli imputati, tra manager, dipendenti di Enel e titolari di ditte esterne addette al trasporto del carbone accusati di aver scaricato, trasportato e stoccato tonnellate di carbone all’aperto omettendo di adottare le misure di sicurezza al fine di evitare la dispersioni di polveri nei terreni circostanti, provocandone così l’inquinamento. Decine di aziende agricole aventi i terreni attigui alla centrale e al nastro trasportatore sono state costrette alla chiusura a causa dei terreni inquinati.