12 dicembre 2016

ENEL-EDIPOWER-A2A SI GIOCA A RIMPIATTINO SULLA PELLE DELLE PERSONE.

A2A subentra a Edipower nella concessione demaniale per la centrale



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Edipower cede la concessione demaniale marittima ad A2A riguardante i 3,7 ettari tra banchina e specchi acquei, su cui insiste la centrale a carbone Brindisi Nord. 
E lo fa in una seduta del Comitato portuale convocato in tutta fretta, con un numero di partecipanti insufficienti fino all'ultimo momento (6 su 21) e grazie alla ricerca disperata di un settimo membro che possa rendere valida la seduta. Insomma, tanta urgenza di arrivare alla votazione e alla consegna, ancora una volta, di un pezzo del nostro porto ad una azienda del nord pronta a fare affari sulla nostra pelle.
Se questa cessione comprenda anche l'obbligo di ripristino dei luoghi e la bonifica non è dato saperlo. Noi cittadini che viviamo a poche centinaia di metri da quel rottame fermo ormai da tre anni ma che continua ad essere un'ingombrante e minacciosa presenza nello splendido paesaggio del nostro porto, non siamo considerati che spettatori. Sono affari loro. E a che tipo di affari possa essere interessata A2A non è difficile immaginarlo. Il business dell'incenerimento dei rifiuti.
Perchè già una volta ci hanno provato proponendo la co-combustione carbone/ecoergite (elegante termine coniato per definire un derivato dai rifiuti ). Ce lo ricordiamo bene quel giorno: fidati uomini della Direzione in giacca e cravatta presentarono la loro formula magica. Come le collanine senza valore offerte dai colonizzatori agli indigeni per carpirne la loro fiducia e impossessarsi delle loro ricchezze e della loro terra. Quel progetto fu bocciato ma evidentemente si spera in qualche altra carta da giocare. Si passano l'un l'altro la concessione dell'uso di una parte del nostro porto. Ancora una volta non è dato sapere quali sono le loro intenzioni e quanto ancora dovremo aspettare per vedere smantellata quella vecchia centrale che tanti danni ha fatto a questa città. È un film già visto. Enel che si era impegnata a chiuderla entro il 2004 già con le convenzioni del 1996 in cambio dell'autorizzazione all'avvio della nuova centrale di Cerano ma pensò bene di vendere a Edipower svincolandosi in tal modo dall'impegno preso e così Brindisi Nord continuò ad avvelenarci funzionando fino a tre anni fa. Ora che il ciclo produttivo è ormai esaurito e la centrale chiusa e decadente bisognerebbe solo concordare tempi e modi per smantellare tutto e bonificare l'intera area. Invece si continua a giocare a rimpiattino. Si rinnovano concessioni a scatola chiusa e si mette ancora il nostro porto nelle mani di chi cerca solo il suo profitto. Ci chiediamo come mai a differenza della concessione Grimaldi nessun giornale abbia parlato preventivamente di questa seduta del Comitato portuale, come è possibile che sette persone possano continuare a tenere sotto scacco una città. Come mai nessun politico ha informato la cittadinanza dell'oggetto di questa riunione. Come mai ancora oggi nessuno ritiene opportuno chiedere conto a Edipower e A2A e imporre un reale impegno per la dismissione e bonifica, modalità e tempi certi per la loro realizzazione.

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