31 maggio 2020

L'ARROGANZA DI ENI-VERSALIS E IL CORAGGIO DEL SINDACO

La decisione del Sindaco Rossi di emanare un’ordinanza per bloccare l’attività dell’impianto di Versalis e difendere la salute della comunità che rappresenta la consideriamo giusta e coraggiosa.
Finalmente si antepongono gli interessi di un territorio rispetto alle produzioni inquinanti e insostenibili che da sessanta anni avvelenano le vite di noi cittadini.
Il rammarico è per la reazione delle numerose parti sociali che sono intervenute contro la difesa della salute. Da Confindustria alle associazioni di categoria, dalle maggiori sigle sindacali (escluso FIOM-CGIL) ai singoli lavoratori (e familiari) che hanno perorato con difese estenuanti la teoria degli assassini del nostro territorio: bisogna produrre ad ogni costo! Anche a costo della salute della cittadinanza e degli stessi lavoratori che, si badi bene, non è messa indiscussione da questa fermata dell’impianto e relativa dispersione di benzene e toluene, ma certificato da studi approvati dalla comunità scientifica come quello Sentieri del 2010 e Forastiere del 2017 che hanno dimostrato come, pur emettendo inquinanti entro i limiti di legge, le nostre vite sono comunque avvelenate. Attenzione. Non solo per l’aumento di tumori, leucemie e malattie cardio vascolari, ma anche per gli aborti, le malformazioni neonatali e le malattie respiratorie ed allergeniche di molti di noi.
 
Il problema da affrontare adesso non è solo la ripresa dell’impianto come sostengono i detrattori del Sindaco, ma di mettere in discussione questo genere di attività economica per un territorio che ha dovuto accogliere gli effetti negativi della chimica di base: dalle emissioni in aria, agli sversamenti in mare, passando dai 50 ettari di veleni a Micorosa che non saranno mai rimossi dal nostro territorio. E chissà se una riconversione green dell’impianto possa effettivamente eliminare ogni altro tipo di esternalità negativa.
La bonifica dell’intera area (grande tre volte la città) sarebbe certamente un modo per impegare lavoratori locali, rilanciare l’economia con fondi europei (come previsto dal Just Transition Found) e provare a dare una nuova prospettiva a tutta la zona industriale e all’economia portuale.
 
Infine vorremmo definire l’atteggiamento di Eni-Versalis come inqualificabile.
Negare ogni relazione con le emissioni inquinanti nonostante gli studi pregressi e le rilevazioni dell’ARPA è un sintomo evidente di volontà di eludere ogni responsabilità.
Il fatto di non avere nessun dirigente che curi le relazioni con l’estreno conferma l’arroganza di cui la società si fa scudo per evitare ogni rapporto con il territorio. Addirittura decidere di non incontrare il Presidente della Regione e il Sindaco in un tavolo istituzionale a Bari se non dopo aver ritirato l’ordinanza è davvero inaccettabile.
Sono finiti i tempi degli accordi con pochi per fare i propri interessi. Adesso bisogna dare conto a tutta la comunità.
Coraggio Sindaco, continua a difendere gli interessi della comunità che hai l’onere di rappresentare e mantieni questa rotta anche con le altre aziende affinchè si cambi davvero modello di produzione ed economia in direzione della sostenibilità.

22 novembre 2019

NUOVE SFIAMMATE DEL PETROLCHIMICO. LA STORIA NON CAMBIA.


La solita colonna di fiamme e fumo nero si è alzata nuovamente stanotte da una delle torce del petrolchimico facendo scatenare il panico tra i cittadini che spaventati hanno chiamato i vigili del fuoco publicando sui social le foto di quel che stava accadendo. 

Questi fenomeni delle sfiammate e della massiccia fuoriuscita di fumo nero, come ben sappiamo, sono causati dai sistemi di sicurezza che si innescano durante le fermate degli impianti. L'azienda ha comunicato lo scorso 7 novembre un periodo di fermo che durerà fino all'8 dicembre e non esclude il ripetersi di questi fenomeni. Tutto a norma di legge dunque, resta però il problema delle gravi conseguenze sulla salute che, come ben sappiamo anche in questo caso, sono tutte documentate negli ormai numerosi studi scientifici prodotti in questi anni che dovrebbero allarmare e far prendere seri provvedimenti alle Istituzioni locali e nazionali ma che invece ignorano da anni.

(Un ringraziamento ai cittadini che stamattina hanno inviato sui nostri canali social queste foto che documentano l'accaduto)
 



10 ottobre 2019

PRESENTAZIONE DEL COMITATO BRINDISINO PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA

Venerdì 11 Ottobre alle ore 17.30 nella Sala Università di Palazzo Granafei-Nervegna a Brindisi si terrà una conferenza stampa di presentazione del Comitato Brindisino per la transizione energetica.

Nel corso dell'evento verranno illustrati i criteri principali per una effettiva e reale decarbonizzazione dei processi produttivi locali e i motivi per i quali il gas non può essere considerato una soluzione valida per la transizione né sul piano tecnico né su quello economico né tanto meno su quello climatico. Saranno presenti in qualità di componenti del Comitato scientifico il dr. Angelo Consoli, Presidente del Circolo Europeo per la Terza Rivoluzione industriale e Direttore dell'Ufficio Europeo di Jeremy Rifkin; il prof. Livio de Santoli, pro Rettore incaricato delle politiche energetiche dell'Università "La Sapienza", che illustrerà le proposte per adattare i principi europei alle strategie energetiche locali su scala regionale e alla provincia di Brindisi, un vero e proprio Green New Deal per la Puglia e per Brindisi per rispondere in modo adeguato all'emergenza climatica ed energetica particolarmente acuta sul nostro territorio; il prof. Michele Carducci, Ordinario di Diritto Costituzionale Comparato a UniSalento ed esperto di diritto climatico e ambientale che illustrerà come nell'attuale persistente situazione di emergenza climatica, insistere sull'energia fossile comporti la violazione degli artt. 2, 41, 43 e 118 della Costituzione italiana.

30 maggio 2019

DA SINDACO AMBIENTALISTA A SINDACO PRO FOSSILI. LA STORIA E’ CAMBIATA... MA IN PEGGIO

Negli ultimi giorni sulla stampa locale sono apparsi titoli trionfalistici in merito ad incontri tra pochi intimi, nello specifico Confindustria, Autorità portuale, aziende energetiche e sindaco, con relativi “apprezzamenti” che tra di loro venivano scambiati.
Fino all'apoteosi apparsa oggi sulla prima pagina del “Quotidiano di Brindisi “ che titola : "Enel, il sindaco accende il futuro", con un virgolettato dello stesso Rossi che con viva e vibrante soddisfazione dichiara: "… il cambiamento porta a riscrivere il modello di sviluppo. Basti pensare, infatti, alle banchine ed agli spazi che si libereranno…"

Se non fosse stato già abbastanza chiaro in questi anni che la nostra idea di modello di sviluppo fosse diversa da quella dell'attuale sindaco, queste dichiarazioni fatte di apprezzamenti e condivisione di obiettivi con le aziende energetiche, l'Autorità Portuale e Confindustria, lo confermano ormai pubblicamente e a caratteri cubitali.

Per noi quindi non è una sorpresa, bensì una deludente constatazione, di come la politica possa cambiare le persone e il loro modo di agire e di pensare. Una sorpresa forse lo sarà per i tanti cittadini che si sono illusi di votare ed eleggere un sindaco "ambientalista".
Ai nostri concittadini vorremmo solo dire le cose come sono nella realtà: gli spazi delle banchine e del nastro trasportatore dovranno essere COMUNQUE liberati in quanto COMUNQUE la centrale a carbone dovrà cessare la sua attività entro il 2025, e non sarà certamente "merito" di questa fantomatica conversione a gas.


Nessuno obbliga questa città a dover essere sempre sacrificata per fare da "fornitrice" di energia al resto d'Italia mediante l'utilizzo di fonti fossili, prima bruciando carbone e poi bruciando gas. Entrambi combustibili che oltre a causare danni sanitari continueranno a devastare il territorio e il pianeta. Ci chiediamo con quale ipocrisia si possano fare i complimenti ai ragazzi di Friday for Future, scesi in piazza nella nostra città come in tutto il mondo (e che a Milano e Napoli hanno occupato le sedi Enel per chiedere la CHIUSURA delle centrali a carbone e gas), per poi accogliere con toni trionfalistici un passaggio da fossile a fossile?
E' questo il modello di sviluppo auspicato?
E' questo il risultato dello slogan "cambiamola ‘sta storia" utilizzato in campagna elettorale dal sindaco?


Oggi resta la speranza che i cittadini non si facciano abbindolare dalle solite scelte calate dall'alto e presentate come "progresso", concordate a tavolino ed accettate da una politica locale subalterna e quindi complice. I cittadini devono far sentire la propria voce, devono trovare il coraggio e la forza nonostante un contesto dove tutto appare già deciso e stabilito. Un contesto dove purtroppo istituzioni, aziende, politici e sindacati remano tutti in una stessa direzione.
Noi non accetteremo questo, non accetteremo l’idea che tutto sia perduto in questa città. Se No al carbone resiste è perché sappiamo che c'è una buona parte di cittadini che ha capito che "la storia" cambia solo con scelte nette e con una visione di futuro che guarda ai vari aspetti globali e locali. E queste persone, che spesso non hanno voce perché distanti dalla politica partitica, hanno il diritto di essere difese da scelte fatte da altri nel silenzio o, ancor peggio, nell'ipocrisia di trionfalistiche dichiarazioni di accordi che nulla di nuovo daranno a questa città.

17 maggio 2019

PRESENTATE OSSERVAZIONI ALLA RICHIESTA DI RILASCIO DI NUOVA CONCESSIONE DEMANIALE MARITTIMA


In data  15 maggio 2019 abbiamo presentato le osservazioni alla richiesta di rilascio di una nuova concessione demaniale marittima - in località Sciabiche - n.° 2016/0014/BR (scadenza 30/09/2019), con richiesta di rinnovo da parte dell’impresa Fratelli Barretta Giovanni e Domenico Srl sino al 30/9/2023, all’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale.

In considerazione di quanto emerso dallo studio condotto nel porto di Brindisi dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR di Lecce dimostra che l’attività portuale contribuisce in maniera rilevante all’inquinamento atmosferico soprattutto con l’emissione di polveri ultrasottili. Si fa presente che PM1 e PM2.5 sono le dimensioni di polveri aerodisperse più nocive per la salute umana in quanto in grado di penetrare dall’albero respiratorio nel circolo sanguigno. Lo studio conferma inoltre quanto già noto e cioè che le fasi di arrivo e di partenza di mezzi navali sono quelle a maggiore emissioni sia di gas che di particelle.

NULLA È CAMBIATO. BRINDISI È SEMPRE SOTTO ASSEDIO.

La domanda è: Perché sempre qui? E perché di nuovo qui?
Dopo 10 anni ci ritroviamo di nuovo "sotto assedio": dalla cementificazione di Sant' Apollinare e Fiume Grande, su ordine dall'autorità portuale in ossequio a progetti vecchi di 45 anni, alla possibile ripresa dell'attività di combustione della multinazionale milanese A2A sul porto (la vecchia Brindisi Nord ferma da 6 anni e per la quale era stata già chiesta la dismissione), fino al progetto di conversione a gas di Cerano (così magari potremmo tenerci il mostro per altri 30 anni e con la metà della metà del personale). Una conversione tanto cara a Michele Emiliano che continua a credere che decarbonizzare significhi solo eliminare il carbone e non tutte le fonti fossili.

Pensare e agire per un cambiamento del modello di sviluppo sembra una bestemmia per non parlare poi delle bonifiche.